venerdì, 27 Dicembre, 2024
Società

Il 59% dei cittadini appoggia risposte Ue al conflitto

I cittadini europei sostengono la risposta dell’UE all’aggressione russa contro l’Ucraina e vorrebbero che la UE si svincoli gradualmente dalle fonti energetiche russe. La maggior parte degli europei (59%) è soddisfatta della risposta dell’UE all’invasione russa dell’Ucraina. Lo rivela il sondaggio di “Eurobarometro”. Più in particolare, i cittadini sostengono le azioni umanitarie (93%), l’accoglienza nell’UE degli ucraini in fuga dalla guerra (91%), le sanzioni economiche nei confronti del governo, delle imprese e dei cittadini russi (80%), il finanziamento della fornitura e della consegna di attrezzature militari all’Ucraina (70%).

La maggioranza dei cittadini dell’UE (81%) è a favore anche di una politica di difesa e di sicurezza comune tra gli Stati membri dell’UE e il 93% concorda sul fatto che gli Stati membri dovrebbero agire congiuntamente per difendere il territorio dell’UE. L’Eurobarometro indica anche un ampio sostegno agli obiettivi di RePowerEU: secondo l’87% degli intervistati, l’UE dovrebbe ridurre quanto prima la propria dipendenza dalle fonti energetiche russe. L’80% concorda sul fatto che la politica energetica possa contribuire alla difesa degli interessi strategici dell’UE, che la riduzione delle importazioni di petrolio e di gas e gli investimenti nelle energie rinnovabili siano importanti per la sicurezza globale (86%), che l’aumento dell’efficienza energetica ridurrà la nostra dipendenza dai produttori di energia situati al di fuori dell’UE (87%).

L’85% auspica che l’UE investa massicciamente nelle energie rinnovabili e la stessa percentuale ritiene che la lotta contro i cambiamenti climatici possa contribuire a migliorare la propria salute e il proprio benessere e creare opportunità per l’innovazione, gli investimenti e l’occupazione. Inoltre, l’81% ritiene che, a lungo termine, le energie rinnovabili possano limitare il prezzo dell’energia. Infine, l’Eurobarometro indica che gli europei considerano la difesa e la sicurezza (34%) e “rendere l’UE e i suoi Stati membri più autonomi in materia di approvvigionamento energetico” (26%) i settori principali nel 2022. Tra le altre questioni da affrontare, seguono: la situazione economica (24%), l’ambiente e i cambiamenti climatici (22%) e la disoccupazione (21%).

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