Giovani, acculturate e innovative. Sono queste le caratteristiche delle imprenditrici del settore agricolo che con la loro presenza promuovono la cultura d’impresa e valorizzano il ruolo etico e sociale delle aziende guidate dalle donne. “Un’azienda agricola su tre è rosa. Il bilancio è positivo, perché finalmente siamo riuscite a farci conoscere in tanti mondi mostrando l’immagine di un’imprenditrice agricola diversa da quella che era nell’immaginazione collettiva” ha detto la presidente di Confagricoltura donna, Alessandra Oddi Baglioni. Confagricoltura donna è stata costituita nel 2012 da cinque imprenditrici, ciascuna rappresentante della propria regione e oggi festeggia i suoi 10 anni di attività. “La situazione nel settore agricolo è tragica per tanti motivi: dopo aver superato le problematiche del Covid, abbiamo assicurato il cibo a tutti gli italiani ora siamo piombati in questa problematica della guerra che ci tocca per il problema delle materie prime, comunque noi siamo abituati a rimboccarci le maniche e andare avanti”, ha aggiunto Oddi Baglioni. Per la presidente di Confagricoltura donna “sono essenziali interventi strutturali e investimenti per lo sviluppo del territorio, soprattutto delle aree interne.
L’imprenditoria femminile ha bisogno di una rete di supporto”. Confagricoltura donna oggi riunisce le imprenditrici del sistema confederale con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile e delle pari opportunità nel settore agricolo e, più in generale, nella società e nell’economia. Baglioni ha lanciato un appello alla politica: “c’è bisogno di azioni concrete per sostenere l’imprenditoria femminile in agricoltura, sono necessari incentivi maggiori, non possiamo più attendere”. La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti ha ricordato che “il sostegno all’imprenditoria femminile non può prescindere da formazione e servizi alle famiglie. Nel Pnrr è prevista la certificazione pari opportunità per le aziende a cui corrispondono benefici anche fiscali, il tema dell’investimento sul lavoro femminile è una priorità”. La sottosegretaria allo Sviluppo Economico, Anna Ascani, ha sottolineato che “i fondi stanziati finora non sono stati sufficienti per l’imprenditoria femminile. Il lavoro del governo è rispondere a questa esigenza, cercando di non sovrapporre gli strumenti e costruire una politica di sistema”. In conclusione, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha ricordato che “oggi l’Italia si regge sull’agricoltura e sulle imprese a essa legate. Confagricoltura Donna nasce per tutelare le imprenditrici di questa fetta importante dell’economia del nostro Paese. Serve un contributo delle donne per un nuovo modello agricolo. L’impresa non ha un genere e Confagricoltura ritiene che il ruolo di una donna dentro l’azienda agricola imponga particolari attenzioni, anche per il suo ruolo familiare”.