L’Abi “è molto impegnata per contribuire a risolvere i problemi relativi alla cessione dei crediti di imposta derivanti dal cosiddetto superbonus e da altri incentivi connessi con l’attività edilizia”. Lo sottolinea in una nota l’Associazione, che aveva segnalato tempestivamente alle Istituzioni “le problematiche per il mercato dei crediti di imposta derivanti dalla stretta normativa avviata da novembre 2021, in conseguenza della quale sono stati totalmente ridisegnati più volte i confini della norma, addivenendo alla fissazione di un numero massimo di cessioni e alla forte limitazione soggettiva dei potenziali acquirenti. L’instabilità del quadro normativo unitamente al massiccio ricorso al meccanismo della cessione del credito da parte del mercato (famiglie e imprese) hanno generato per banche e intermediari finanziari una attenta valutazione della sostenibilità di tali operazioni in termini di capienza fiscale”.
“In particolare, si è determinato un progressivo esaurimento della capienza fiscale, cioè delle imposte e dei contributi da versare all’Erario da parte di gran parte delle banche. Recentissimamente la pubblicazione il 17 maggio del dl n.50 del 2022 – art. 14 – e la pubblicazione dei chiarimenti, due giorni dopo, il 19 maggio, sul sito internet dell’Agenzia delle entrate, in materia di cessione parziale dei crediti di imposta relativi al Superbonus e agli altri bonus edilizi, vanno nella giusta direzione di combattere gli abusi e di permettere una nuova e migliore circolazione delle compravendite di tali crediti fiscali. Il contesto normativo è quindi migliorato. Le banche sono di nuovo operative per cercare acquirenti dei crediti fiscali per avere nuova capacità di acquisirne altri”, conclude l’Abi. (Italpress)