mercoledì, 20 Novembre, 2024
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Ucraina, prosegue la guerra ma timori per crisi alimentare globale

Morte e distruzione in Ucraina e paura per le ripercussioni del conflitto nel mondo. Mentre la guerra continua, si teme che i suoi effetti devastanti possano portare alla fame milioni di persone. C’è ancora molta attenzione, infatti, per il grano fermo nei porti ucraini. Il blocco sta causando una crisi alimentare globale e proprio su questo si è mossa la diplomazia occidentale negli ultimi giorni. Per sbloccare le esportazioni, ora Mosca si dice pronta a offrire i porti di Berdyansk e Mariupol. “I porti del Mar d’Azov – Berdyansk, Mariupol – sono sotto il nostro controllo, siamo pronti a garantire un’esportazione senza problemi, anche per il grano ucraino, attraverso quei porti”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin alla televisione russa, secondo quanto riporta Interfax.

Intanto, al fronte, secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, nella direzione di Kharkiv “gli sforzi principali” dei russi sono concentrati “sul mantenimento dei confini occupati”.

Nella direzione di Slovyansk, si sono registrati bombardamenti negli insediamenti di Hrushuvakha, Tetyanivka e Dibrivne. Nella direzione di Donetsk, inoltre, il fuoco è stato aperto “lungo l’intera linea di contatto” mentre gli “sforzi principali si concentrano nelle aree di Severodonetsk e Bakhmut”, spiega lo Stato maggiore ucraino nell’ultimo aggiornamento. I combattimenti nel paese, quindi, continuano mentre si contano ancora morti. Dopo cento giorni di guerra, il bilancio delle vittime tra i bambini è drammatico. Dall’inizio del conflitto a oggi, secondo l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina, 261 bambini sono morti e 465 sono rimasti feriti (nel bollettino di ieri si registravano 261 bambini uccisi e 463 feriti).

Intanto, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha rinnovato il suo appello perché si ponga fine alle violenze.

In una dichiarazione, Guterres ha sottolineato che il conflitto ha provocato “violazioni inaccettabili dei diritti umani e sta infiammando una crisi globale tridimensionale – cibo, energia e finanza – che sta colpendo le persone, i paesi e le economie più vulnerabili. Rinnovo il mio appello – ha affermato – per l’immediata cessazione della violenza, per l’accesso umanitario illimitato a tutti coloro che ne hanno bisogno, per l’evacuazione in sicurezza dei civili intrappolati nelle aree di combattimento e per la protezione urgente dei civili e il rispetto dei diritti umani in conformità con le norme internazionali”. Per il segretario generale dell’Onu, la risoluzione di questo conflitto “richiederà negoziati e dialogo”. “Prima le parti si impegnano in sforzi diplomatici in buona fede per porre fine a questa guerra – ha detto -, meglio è per il bene dell’Ucraina, della Russia e del mondo. Le Nazioni Unite – ha concluso – sono pronte a sostenere tutti questi sforzi”. (ITALPRESS).

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