Rinnovato il contratto collettivo nazionale per gli operai agricoli e florovivaisti per il quadriennio 2022-2025. Il nuovo contratto è stato siglato a Palazzo della Valle a Roma, sede di Confagricoltura.
Senso di responsabilità
Il precedente contratto era scaduto il 31 dicembre 2021. Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, sottolinea: “Il senso di responsabilità che ha qualificato l’intera trattativa da parte della nostra Organizzazione, nonostante le difficoltà che, a livello nazionale e internazionale, stanno caratterizzando l’attuale fase economica”.
Un milione di lavoratori
Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Organizzazione dei datori di lavoro agricolo per la chiusura di un importante contratto, che interessa quasi 200 mila imprese e oltre 1 milione di lavoratori.
“Nonostante le gravi difficoltà in cui versano molte aziende agricole a causa dell’aumento dei costi di produzione e delle difficoltà d’approvvigionamento delle materie indispensabili all’attività produttiva”, ha osservato Giansanti, “abbiamo voluto dare un segnale concreto ai nostri collaboratori e dipendenti, consapevoli dell’importanza che il fattore umano riveste per le aziende agricole italiane, soprattutto in un momento come questo, in cui il contesto internazionale richiede uno sforzo produttivo ulteriore, anche attraverso l’introduzione di elementi di modernizzazione e innovazione tecnologica”.
Stipendi più pesanti
L’aumento retributivo previsto è del 4,7% per il biennio 2022/2023, suddiviso in tre tranche. “Si tratta di un aumento che naturalmente richiede uno sforzo da parte dei datori di lavoro agricolo”, spiega la Confederazione, “ma che è finalizzato a salvaguardare il potere d’acquisto dei lavoratori e a dare certezza alle aziende nella programmazione della propria attività nel medio periodo”.
Più flessibilità
Tra le novità più significative si segnala l’introduzione di una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro ordinario, straordinario, festivo e notturno, oltre che per l’agriturismo, anche per alcune altre importanti attività sempre più diffuse in agricoltura e che richiedono particolari attenzioni in materia di orario, come la vendita diretta, gli eventi e le attività promozionali, le fattorie didattiche e le fattorie sociali.
“Non sono mancati segnali di attenzione”, fa presente Confagricoltura, “anche nei confronti dei lavoratori che possono trovarsi in situazioni particolari attraverso un ampliamento delle tutele previste dal sistema di welfare contrattuale”.
Iniziative autonome positive
Con la chiusura del contratto, le Organizzazioni datoriali e sindacali hanno dato ulteriore dimostrazione della loro capacità di definire in maniera autonoma, e senza nessun intervento esterno, retribuzioni adeguate per i lavoratori del settore agricolo.
“Le imprese”, conclude Giansanti, “hanno fatto la loro parte, non senza importanti sacrifici pur in un momento di difficoltà. Ora ci aspettiamo misure significative da parte del Governo per il contenimento del costo degli oneri sociali e per favorire la stabilizzazione occupazionale in agricoltura”.
Fonte foto: Paolo Cerroni – Imagoeconomica