domenica, 17 Novembre, 2024
Società

Covid e scuola, parte il progetto “Eucare”

Raccogliere sul campo le evidenze scientifiche che permettano l’adozione delle migliori pratiche per tutelare tutti i cittadini, in particolar modo bambini e ragazzi, in fase di pandemia è l’obiettivo del progetto Eucare (“European cohorts of patients and schools to advance response to epidemics), il più importante studio scientifico internazionale su Covid e scuole, finanziato dall’Unione Europea e coordinato da EuResist Network. Coinvolge 27 partner in 4 continenti fra cui l’Istituto Europeo di Oncologia. Avviata in Italia la fase pilota.   La diffusione mondiale dell’infezione da Covid ha infatti comportato la chiusura temporanea delle scuole nella maggior parte dei paesi nella primavera del 2020 e parzialmente nel 2021, con un impatto su oltre il 90% degli studenti in tutto il mondo, pari a circa 1,6 miliardi di bambini e giovani. La fase pilota in Italia durerà fino alla fine dell’anno scolastico per verificare il funzionamento della complessa macchina dello studio e per raccogliere i primi dati.   Hanno aderito alla prima parte dello studio una scuola della provincia di Lodi: Istituto Maria Ausiliatrice Delle Salesiane Di Don Bosco; e stanno per partirne due di Lecce: il Liceo scientifico “De Giorgi” e l’Istituto Comprensivo “Ammirato-Falcone” di Lecce. Lo studio vero e proprio partirà poi a settembre con l’inizio dell’anno scolastico, con il coinvolgimento di un maggior numero di scuole in Italia e all’estero.

“Il progetto si propone di valutare l’effettivo percorso del contagio nelle scuole, l’efficacia reale delle diverse misure di contenimento – spiega Sara Gandini, responsabile dell’Unità “Molecular and Pharmaco-epidemiology” dell’Istituto Europeo di Oncologia e professoressa di Statistica Medica all’Università di Milano -. Inoltre, valuteremo in particolare una misura che sembra essere molto efficace e poco invasiva e potrebbe davvero sostenere la scuola aperta in futuro: lo screening salivare con il Metodo Lolli, e studieremo l’impatto psicologico delle diverse misure e l’eventuale perdita di apprendimento ad esse associata”.   Il “metodo Lolli” e` stato disegnato dall’Università` di Colonia ed e` stato implementato in circa 3700 scuole in Germania e in 400 scuole in Messico. È un metodo che si applica in due fasi, molto preciso, non invasivo e poco costoso per cui può essere implementato su larga scala. Nella prima fase i tamponi salivari di una intera classe vengono analizzati tutti insieme con un test. Se il risultato è positivo significa che almeno uno dei componenti della classe è positivo quindi si passa alla seconda fase: i tamponi salivari della classe vengono analizzati singolarmente e i positivi vengono individuati.   Se il risultato sulla classe è negativo significa che non ci sono positivi nella classe e non è necessario fare i test singoli. L’efficacia di questo metodo nel prevenire e ridurre l’entità di focolai da Covid-19 viene valutata con un trial randomizzato confrontando i contagi nelle classi che saranno assegnate al Lolli-Methode con quelli individuati nelle classi che proseguiranno il tracciamento secondo le regole standard.

“Il fine ultimo dello studio è quello di individuare un metodo efficace e sostenibile che permetta agli studenti di continuare ad andare a scuola senza interrompere la didattica in presenza, godendo al massimo della socialità necessaria e al tempo stesso di ridurre la paura di contagio”, conclude Gandini. “Solo uno studio scientifico su dati reali e che dia voce agli studenti investigando anche le loro reazioni alle misure di prevenzione può rispondere ai quesiti ancora rimasti aperti. – afferma Francesca Incardona, coordinatrice del progetto. – Per questo l’adesione delle scuole e degli studenti allo studio è molto importante”.

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