Bolle di calore ed “esplosione” di consumi di frutta e verdura. Il balzo di acquisti del 20% è stato segnalato dalla Coldiretti ed è conseguenza delle temperature salire fino ai 35 gradi con bolle di calore che stringono d’assedio città e campagne ha fatto esplodere i consumi di frutta e verdura sulle tavole degli italiani negli ultimi sette giorni con un aumento medio del +20%.
Cambiamenti climatici
La stima Coldiretti è stata realizzata sulla base delle indicazioni dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. “L’andamento positivo dei consumi oltre che dai cambiamenti climatici è spinto anche”, sostiene la Coldiretti, “dalla svolta green nell’alimentazione impressa dall’emergenza Covid con una crescente attenzione al benessere a tavola con la preferenza accordata a cibi freschi, genuini e dietetici”.
Varietà maturazione in atto
L’aumento delle temperature, spiega la Coldiretti, sta peraltro favorendo i processi di maturazione nelle campagne con l’arrivo sul mercato di una più ampia gamma di frutta e verdura offerte, da nord a
sud della Penisola. “Ciliegie, fragole, nespole, asparagi, radicchio, rucola, ravanelli, zucchine, cavoli, patate, carciofi, finocchi, piselli, fave, carote, le prime angurie, meloni, albicocche e pesche ma anche mele, kiwi e le ultime pere e arance italiane”, sottolinea la Coldiretti, “aiutano a combattere l’afa, a idratarsi e a fare il pieno naturale di vitamine”.
Record di produzione e aumenti
La produzione di frutta estiva quest’anno in Italia, secondo la stima della Confederazione è in aumento rispetto alla disastrosa annata dello scorso anno ma ancora inferiore alle potenzialità. “L’anticipo del
grande caldo ha portato con sé in alcune aree l’invasione di cimici asiatiche, l’insetto killer dei campi che”, continua la Coldiretti, “ha colpito frutti prossimi alla raccolta, dalle ciliegie alle pesche con danni incalcolabili, ma a preoccupare è anche il forte incremento dei costi correnti di produzione, spinto da guerra in Ucraina, con aumenti per gli agricoltori che sono in media per frutta italiana del +51% con
rincari che vanno da +170% per i fertilizzanti al +129% per il gasolio agricolo per le raccolte fino a 15% per i prodotti fitosanitari”, calcoli fatti secondo elaborazioni Coldiretti su dati Crea.
Ortofrutta prima voce spesa
A questo si aggiungono gli aumenti per i trasporti fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+70%), alla carta per bollini ed etichette (+35%)
fino al cartone ondulato per le cassette (+60%), stesso trend di rincari per le cassette in legno (+60%).
“L’ortofrutta”, precisa la Coldiretti, “è la prima voce di spesa degli italiani per una media di oltre 105 euro al mese, per un quantitativo totale di circa 5,9 milioni di tonnellate lo scorso anno. Frutta e verdura sono alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel
modo più naturale ed appetitoso possibile”.
Stili di vita e consumi
Con gli stili di vita più salutistici si affermano anche nuove modalità di consumo favorite anche dalla disponibilità di tecnologie casalinghe low cost, dalle centrifughe agli essiccatori che aiutano a far
apprezzare cibi salutari anche ai più piccoli, a casa, o in spiaggia.
Lavoro, utili e concorrenza
Il settore ortofrutticolo nazionale che garantisce all’Italia 440mila posti di lavoro, pari al 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro all’anno tra fresco e trasformato, pari al 25%
della produzione agricola totale, grazie all’attività di oltre 300mila aziende agricole su più di un milione di ettari coltivati in Italia e vanta ben 113 prodotti ortofrutticoli Dop e Igp. “Per difendere il patrimonio ortofrutticolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre lavorare per accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.