Cinquantadue anni fa nasceva lo Statuto dei Lavoratori. “La ‘madre’ dei diritti sul lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, la ‘madre’ dell’articolo 18”. A ricordarlo Ivana Veronese, dirigente della Uil, “una norma, quest’ultima, che nello scorso decennio ha subito sostanziali modifiche, con la riforma Fornero del 2012, prima, e con il Jobs Act del 2015, poi”.
La critica del sindacato
“La Uil, sin da subito, ha espresso forti criticità sui sistemi di flessibilità in uscita, scaturiti da quelle modifiche”, sottolinea e ricorda Veronese, “in questi ultimi anni, gradualmente, alcune sentenze, anche della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale, hanno fatto affiorare quelle criticità”.
Licenziamenti “insussistenti”
La riflessione della Uil si spinge nel ricordare come l’abolizione dell’articolo 18 che garantiva le garanzie e le tutele per i lavoratori sia stato un danno, che ancora oggi arreca disorientamenti. “Peraltro, proprio ieri, ne è stata depositata un’altra secondo la quale”, sottolinea la dirigente della Uil, “ai fini della reintegra, sarà sufficiente che le ragioni che hanno determinato il licenziamento siano risultate “insussistenti”, anche se non in modo manifesto”.
Disuguaglianze e squilibri
Il sindacato a distanza di anni dall’abolizione delle tutele dell’articolo 18 tira le somme per constatare come a fare le spese siano stati proprio i lavoratori. In sostanza, con il passare del tempo”, evidenza Ivana Veronese, “sono emersi una violazione del principio di uguaglianza e uno squilibrio tra le parti del rapporto di lavoro, che più volte avevamo avuto occasione di denunciare”.
Diritti da rafforzare Per la dirigente sindacale non ci sono altre strade. Bisogna rafforzare il mondo del lavoro con maggiori garanzie e il riconoscimento dei diritti. “Se è vero, dunque, che in 52 anni tante sono state le trasformazioni nel mondo del lavoro”, conclude Ivana Veronese, “per la Uil vale il principio secondo cui il tema dei diritti e delle tutele sancite dallo Statuto dei Lavoratori non può essere trasformato, ma solo rafforzato”.