Il calo delle vendite che smorza l’entusiasmo delle piccole imprese commerciali. Le valutazioni pessimistiche arrivano dalla Confesercenti che segnala come “tensioni e incertezze generate dal conflitto in Ucraina frenano la ripresa del commercio”. Mentre i segnali di crescita sono solo apparenza dopo due anni di restrizioni.
Frenata attesa
“Se nei primi due mesi dell’anno si era registrata una boccata di ossigeno per le imprese, anche per quelle di piccole dimensioni”, evidenzia la Confesercenti, “a marzo si evidenzia invece un rallentamento del recupero delle vendite, dovuto all’impennata dei prezzi dei beni energetici che incide sulla spesa delle famiglie e che, inevitabilmente, peserà sui consumi interni e sulla crescita per il resto dell’anno”.
Inflazione e illusione vendite
Per la Confederazione stime e proiezioni mettono in luce proprio il ruolo giocato dalla dinamica dei prezzi, “che determina una crescita solo apparente delle vendite”, osserva la Confesercenti, “visto il suo
livello rilevante. In secondo luogo, considerando invece la variazione annuale, come sottolinea lo stesso Istituto, le dinamiche positive sono influenzate dal basso livello registrato a marzo del 2021, a causa della
presenza di restrizioni sanitarie per alcune tipologie di esercizi.
Anche in questo caso, dunque, si tratterebbe di una crescita apparente”.
Il calo dopo la crescita
In sostanza la situazione appare problematica e nei primi tre mesi di quest’anno. “Si assiste a un calo congiunturale dei volumi delle vendite”, prosegue la Confederazione, “sia dei beni alimentari che non
alimentari, dopo quattro trimestri consecutivi di crescita. Altro dato che risalta è la flessione (-3,9%) del commercio elettronico che, anche in questo caso ma al contrario rispetto agli esercizi in sede fissa, è
influenzato dagli elevati livelli registrati lo scorso anno, superiori anche ai picchi registrati nel periodo della pandemia”.
Dominano le incertezze
L’ultima riflessione della Confesercenti è sul prossimo scenario, anche in questo caso c’è il timore che una inversione di tendenza non ci sarà.
“Permane dunque uno scenario di forti incertezze sia per le famiglie che per le imprese, con le tensioni internazionali che non accennano a rientrare”, conclude la Confesercenti, “la tenuta della domanda interna
rappresenta un elemento fondamentale per non allontanare la ripresa dell’economia, per questo occorre potenziare i sostegni in questa
direzione”.