lunedì, 16 Dicembre, 2024
Attualità

Domani la parata-call del G7 con Zelensky

Il gesto di Biden ha un forte valore simbolico. E’ l’immagine dell’Occidente che si stringe intorno all’Ucraina in nome della libertà, della democrazia e del rifiuto della sopraffazione, prima che sulla Piazza Rossa vada in scena la celebrazione dell’aggressione contro un Paese sovrano.

Una festa luttuosa, quella putiniana. E anche priva dei trofei di guerra che il capo del Cremlino avrebbe voluto esibire. Non ha conquistato Kiev, non ha il controllo del Donbass, stenta perfino ad eliminare le ultime sacche di resistenza a Mariupol, ha perso oltre 10 generali, più di ventimila uomini, un’enorme quantità di mezzi militari, la nave ammiraglia del Mar Nero Moskva e anche la fregata Makarov.

Nel frattempo la Russia è isolata da tre quarti del mondo e la stessa Cina non ha mosso un dito per andare in soccorso del Paese “amico senza limiti”.

Al suo popolo, narcotizzato da una propaganda sostenuta, in modo osceno e blasfemo, anche dal Patriarca-oligarga Kirill, Putin può dare in pasto solo uno stantio revanscismo imperiale che non ha alcun fondamento nella realtà.

Può propinare una esibizione muscolare dell’inutilizzabile potenza nucleare.

Può mostrare la faccia feroce contro l’Occidente di cui per anni la Russia ha inseguito i modelli e gli stili di vita, prima di sprofondare con la guerra in un baratro i cui effetti devastanti si vedranno nei prossimi mesi.

Nella call che Biden ha promosso per domani, invece, sarà il mondo libero a celebrare la sua vittoria. Perché la guerra contro il nazifascismo non è stata combattuta per far trionfare dittature ma per far vincere la libertà e la democrazia. Due valori che Stalin e i suoi successori si affrettarono a seppellire anche con i carri armati e che ora sono un incubo insopportabile per Putin. Il despota ha visto nell’Ucraina democratica che guarda all’Europa un pericoloso virus in grado di contagiare e distruggere l’autocrazia del Cremlino. E ha reagito, con una scelta scellerata che ha messo indietro le lancette dell’orologio della storia. Ma solo per la Russia.

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