Nel 2021 i casi di pedopornografia rilevati dalla Polizia Postale sono aumentati del 47% rispetto all’anno precedente. Maggiore anche il numero dei minori approcciati sul web dagli adulti abusanti, per lo più bambini con un’età inferiore ai 13 anni, pur non mancando adescamenti on line anche nella fascia 0 – 9 anni.
Questi pedofili digitali detti “groomer” (battipista) non sono degli improvvisati. Hanno una capacità criminale e un modus operandi complessi, basati su una conoscenza approfondita dei linguaggi, delle abitudini d’uso e delle fragilità delle proprie vittime, tale da poter consentire loro di entrare in contatto, condurre l’interazione diretta e governare i rapporti sul web con le bambine, i bambini e gli adolescenti.
Con l’aumento delle connessioni più minori abusati on line
Il fenomeno come sappiamo è cresciuto durante la pandemia da SARS-Covid19 per l’uso intensificato dei Pc, tablet e mobile. In occasione della “Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia”, la Polizia di Stato e Save the Children hanno voluto scandagliare questo oscuro mondo, creando un dossier con dati ma anche suggerimenti alle famiglie per prevenire i rischi connessi a un utilizzo non consapevole della rete, di cui gli abusi sessuali e il cyber-bullismo ne rappresentano solo degli esempi. In questi ultimi anni, un numero crescente di bambini, bambine e adolescenti sono stati approcciati sul web da soggetti adulti, interessati a intraprendere conversazioni sessuali, a ricevere da loro immagini private, a commettere abusi online fino ad arrivare a richiedere incontri sessuali off-line.
Attenzione ai videogiochi online
Dal dossier “L’abuso sessuale online in danno dei minori” emerge che il genere sessuale non incide. Maschi e femmine sono pressoché in egual misura al centro di casi di adescamento online intercettati dalla Polizia Postale, In entrambi i casi sono più esposti al rischio di adescamento quando usano i socialnetwork e la messaggistica nonostante la legge ne vieti l’uso ai minori di 13 anni. Per quanto riguarda i più piccoli, quelli tra gli 0 e i 9 anni, i pericoli vengono dai giochi di ruolo e videogiochi online.
I “predatori” hanno concentrato la loro attenzione anche sulle piattaforme di gaming, sfruttandone i servizi di chat e di messaggistica. “La velocità con cui si aggravano le minacce all’infanzia e all’adolescenza – spiega Ivano Gabrielli, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – che provengono oggi anche dal web rende necessario costruire le migliori alleanze pubblico-privato per realizzare azioni concrete di tutela e protezione di piccole vittime.
Una guida per difendersi
Deve, dunque, crescere la consapevolezza dei rischi del cyber spazio negli adulti responsabili dei minori. “Per diffondere la cultura della prevenzione – sottolinea Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children – è fondamentale valorizzare il ruolo educativo dei genitori, che vanno sostenuti nell’accompagnare i figli nell’uso più consapevole, competente e sicuro di Internet e delle tecnologie digitali”. Da qui la collaborazione con l’Unità Analisi Crimini Informatici della Polizia Postale (U.A.C.I.) e la guida “Adescamento Online. Conoscere e prevenire” per rispondere all’ampliamento dell’uso delle tecnologie digitali e all’abbassamento delle fasce di età di chi accede ad ambienti digitali.
La guida contiene tre sezioni dedicate ai genitori delle asce di età più colpite: 0-6 anni; 6-10 anni; pre-adolescenti 11-13 anni. Ogni sezione contiene la descrizione di alcune esperienze specifiche delle diverse età, le sfide educative per gli adulti di riferimento e consigli generali e specifici rispetto alle problematiche principali.