Una spirale stringe le prospettive di ripresa degli artigiani che ora lottano su più fronti per non chiudere laboratori e attività. È lo scenario descritto dalla Cna che raccoglie dagli associati come le imprese dalle micro, alle piccole alle grandi hanno tutte un problema che si chiama prezzi e carenza di materie prime.
La crisi dei componenti
“La guerra in Ucraina rischia di paralizzare l’attività di tanti artigiani e imprenditori”, segnala la Confederazione nazionale degli artigiani, “alle prese con le difficoltà di approvvigionamento e di personale e con l’aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici”. Una spirale che contribuisce ad alimentare l’inflazione e a rallentare la domanda interna. “Per le imprese manifatturiere ciò si traduce in mancanza di componentistica necessaria per la realizzazione dei prodotti finali, con conseguenze pesanti sugli scambi con l’estero”.
La mutazione
Oltre alla diminuzione delle vendite verso i paesi in guerra, si potrebbe infatti registrare un accorciamento delle filiere produttive. “Insomma”, sottolinea la Confederazione nazionale degli artigiani, “ci troviamo in un momento complesso che potrebbe indurre mutamenti significativi sui processi produttivi, gli scambi commerciali e, più in generale, sul sistema economico nazionale”.
Questionari per capire come arginare i problemi e creare un percorso di sostegno alle imprese è l’impegno preso dalla Cna che darà vita ad una indagine conoscitiva tra gli associati. “Per analizzare l’impatto del conflitto russo-ucraino”, fa presente la Confederazione, “abbiamo elaborato un questionario indirizzato ad artigiani e piccole imprese italiane. Le risposte raccolte ci aiuteranno a indirizzare al meglio la nostra azione di rappresentanza”.