L’estenuante difesa di Mariupol continua e i riflettori ora sono puntati sull’acciaieria di Azovstal, zona portuale strategica per i russi, dove la resistenza ucraina continua a barricarsi insieme ai civili che non sono ancora riusciti a fuggire. “Prima di pranzo o dopo pranzo, Azovstal sarà completamente sotto il controllo delle forze della Federazione Russa”, ha detto il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, in base a quanto riportato da Ria Novosti.
L’offensiva russa in Ucraina, dunque, prosegue e la guerra è oggi al cinquantasettesimo giorno. Secondo l’intelligence britannica, “probabilmente la Russia desidera dimostrare significativi successi in vista delle celebrazioni annuali del Giorno della Vittoria del 9 maggio”, giornata in cui i russi celebrano l’anniversario della vittoria contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale. “Ciò potrebbe influenzare – prosegue l’aggiornamento dell’intelligence britannica diffuso dal ministero della Difesa del Regno Unito – la velocità e la forza con cui tentano di condurre operazioni nel periodo precedente a questa data”. Le forze russe, si legge ancora nell’aggiornamento, “stanno ora avanzando” dal Donbass “verso Kramatorsk, che continua a subire attacchi missilistici persistenti”. C’è comunque il timore per una situazione umanitaria critica ormai da tempo.
La vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, che via Facebook aggiorna quotidianamente sulla situazione dei corridoi umanitari, ha riferito che ieri quattro autobus per i civili sono riusciti a lasciare Mariupol e che anche oggi si prevede di continuare con l’evacuazione. Intanto, però, si registrano altre vittime tra i bambini: l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina nell’aggiornamento di oggi afferma che nel conflitto 208 bambini sono morti e 376 sono rimasti feriti (ieri si contavano 205 piccoli uccisi e 373 feriti).
Nel frattempo, nell’ambito del sostegno internazionale all’Ucraina, il presidente statunitense Joe Biden ha assicurato che le armi arriveranno quotidianamente. “Armi e munizioni – ha detto Biden – affluiranno ogni giorno. E stiamo vedendo quanto siano vitali le nostre alleanze e partnership in tutto il mondo. I nostri alleati stanno intensificando, amplificando – ha aggiunto – l’impatto della nostra risposta. E la Nato è unita, concentrata e motivata come non lo è mai stata”.
Una risposta che sicuramente piace al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in questi cinquantasette giorni di guerra ha chiesto tutto il supporto dei partner, ribadendo più volte la necessità di armi per il suo paese. “Sono molto lieto di dire, con cauto ottimismo – ha detto Zelensky in un video -, che i nostri partner hanno iniziato a capire meglio le nostre esigenze, capire di cosa esattamente abbiamo bisogno e quando precisamente abbiamo bisogno di tutto questo. Non in settimane, non in un mese, ma immediatamente. Proprio adesso – ha aggiunto -, mentre la Russia sta cercando di intensificare i suoi attacchi”.