Ingiusto concentrare la lotta sull’evasione fiscale sulle spalle delle piccole imprese commerciali. Lo sottolinea la Confesercenti che ricorda come prima di un’eventuale “stretta sui Pos” con multe e sanzioni bisognerebbe “procedere finalmente al taglio sostanziale delle commissioni pagate dagli esercenti sulla moneta elettronica, più volte promesso ma realizzato solo in minima parte”.
Nel mirino sempre gli esercenti
“Tra progetti di sanzioni, lotterie e obblighi vari, il rischio è sempre lo stesso”, sottolinea con disappunto la Confederazione, “concentrare il peso della lotta all’evasione sulle spalle degli esercenti. E questo mentre le grandi piattaforme internazionali che operano sull’online godono ancora di un regime fiscale favorevole, che permette loro di pagare un quinto rispetto agli altri”.
I dubbi sull’uso dei Pos
Per Confesercenti bisogna ragionare anche sull’uso dei Pos ed evasione fiscale. “Perché sui risultati di questo tipo di misure ci sembra lecito avanzare qualche dubbio”, evidenzia la Confesercenti, “Il numero di Pos attivi è cresciuto enormemente negli ultimi anni: nel 2020 i Pos attivi sono stati 3,4 milioni, un milione in più dei 2,4 milioni disponibili nel 2017. Un aumento consistente, cui non è corrisposto un equivalente incremento dei proventi della lotta all’evasione”.
Cashback e lotterie flop
“Anche gli obiettivi che si erano fissati con Cashback e Lotteria dello Scontrino”, ricorda la Confederazione, “sono stati clamorosamente disattesi. Sia chiaro: il contrasto all’evasione, che danneggia non solo l’erario
ma anche le imprese oneste creando intollerabili distorsioni della concorrenza, rimane sacrosanto. Quello che chiediamo è che non venga perseguito con provvedimenti onerosi per le attività. Servono incentivi, non sanzioni, a partire da un taglio significativo dei costi d’utilizzo di carte e bancomat”.
Servono vantaggi reciproci
L’idea della Confesercenti è semplice, le imprese dicono sì ad incentivare la moneta elettronica ma ad alcune condizioni, che ci sia ad esempio, “un vantaggio per tutti, visti i rischi di sicurezza derivanti dalla gestione del contante”. È però essenziale individuare, fa presente la Confesercenti, un reale e concreto punto di incontro tra le misure di incentivazione alla moneta elettronica e le esigenze delle imprese, “accompagnando tali misure con decise riduzioni delle commissioni applicate per l’accettazione di carte di credito e di debito, da azzerare per importi fino a 50 euro”.
Competizione tra sistemi
L’aspetto tecnologico inoltre va tenuto in considerazione. “Va promossa, allo stesso tempo, la competizione tra carte di credito e di debito e i sistemi di pagamento tecnologicamente più evoluti”, conclude la Confesercenti, “come quelli next-gen, il cui costo per gli esercenti è già oggi notevolmente inferiore: un dato di fatto che non è più possibile ignorare”.