Il premier Draghi l’ha ribadito: “Il governo non tocca le case degli italiani. E lo stesso sarà per gli affitti e per i risparmi”. Così un Centrodestra salito a Palazzo Chigi per la levata di scudi su catasto e fisco si è ritrovato dopo meno di un’ora alla resa. Deposto l’assalto, la parola passa al “tavolo tecnico” che dovrà trovare una soluzione sulla modifica alla legge sul catasto e sul sistema “duale” sui redditi.
Appuntamento a dopo Pasqua
“Ci rivedremo dopo Pasqua con il presidente del Consiglio e pensiamo che si possa chiudere positivamente”, commenta il coordinatore della Lega, Antonio Tajani con accanto il leader della Lega, Matteo Salvini al termine dell’incontro con il premier. “È stato un incontro positivo, distensivo, nelle prossime ore si lavora e si risolvono i problemi”, riferisce Salvini, “C’è un’ampia disponibilità di Draghi a risolvere i problemi. Occorre tagliare le tasse”, ripete i leader leghista, “Il nostro obiettivo è risolvere. Subito dopo Pasqua si arriva in Parlamento chiarendo definitivamente che non ci saranno aumenti di tasse sulla
casa, sugli affitti, sui titoli di Stato e sui risparmi”. E ancora alla platea di telecamere Salvini insiste. “L’importante è che non ci sarà un euro in più di tasse, anzi bisogna restituire soldi agli italiani”
Centrodestra compatto
Con Tajani e Salvini ci sono i capigruppo di Fi e Lega, il presidente di Noi con l’Italia Maurizio Lupi, il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, e il capogruppo alla Camera di CI, Marco Marin. “C’è voglia di ascoltare
le nostre profonde perplessità sul tema”, evidenziano Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc e Antonio Saccone, portavoce del partito, “in Italia abbiamo un 80% di proprietari di casa e non possiamo
penalizzarli. Piena fiducia in Draghi, che abbiamo visto molto determinato. Con i nostri tecnici individueremo insieme al presidente un punto di caduta sulla riforma del catasto senza chiedere un euro in più ai nostri concittadini”, sottolineano Cesa e Sacconi. Il confronto positivo ridà fiato alla polemica politica, così Salvini rimarca la differenza con Pd e M5s. “Oggi c’era tutto il Centrodestra di governo, è
stata una prova di compattezza notevole, spero che Pd e M5s la smettano con le provocazioni”.
Mediazione sul Catasto
L’incontro che da annuncio di rottura di è trasformato quasi subito in “proficuo e positivo” si regge su una mediazione, quella sul Catasto, e c’è da sottolineare che per Palazzo Chigi non ci sarà nessun stralcio
della riforma. Nel contempo il Centrodestra ammorbidisce i toni e parla di “una modifica del testo” per “evitare ambiguità e avere la “certezza che nessuno pagherà un euro in più”. La strategia del dialogo quindi si regge su un prossimo confronto tecnico “per sistemare delle proposte”, spiega Tajani.
La “soluzione” che il Centrodestra vede a portata di mano è “una modifica del testo che consenta di evitare ambiguità e garantisca che non ci siano nuove tasse sulla casa”.
L’obiettivo è quello di “modificare il testo e individuare una soluzione condivisa, che garantisca i cittadini e assicuri al governo la possibilità di affrontare le emergenze del Paese”.
Casa e fisco, nodi da sciogliere
Se le parole di apprezzamento e di ricerca costruttiva di dialogo corrono, i problemi tuttavia sono ancora sul tavolo. Le osservazioni di Lega e FI alla delega fiscale si riassumono in due questioni. La riforma
del catasto nella parte in cui stabilisce una equiparazione tra il valore immobiliare e quello di mercato, – che per il Centrodestra sarebbe il vincolo che farebbe aumentare la tassazione – e l’introduzione del sistema duale (redditi da lavoro tassati in modo progressivo, e redditi da capitale in modo proporzionale, con aliquota secca) che la riforma dell’Irpef dovrebbe introdurre. Anche in questo caso il sospetto di nuove tasse. Se i testi in discussione non saranno modificati allora il Centrodestra dice che sarà “irremovibile”. In
particolare le preoccupazioni si concentrano sull’articolo 6 della delega fiscale in cui si parifica, il valore immobiliare a quello di mercato. Un punto di cui a parte i buoni auspici il “tavolo tecnico” dovrà dare risposte. “Con questo stesso spirito”, si legge in una nota sull’incontro a Palazzo Chigi, “i tecnici dei partiti e del governo lavoreranno, già a partire dalle prossime ore, per modificare il testo e individuare una soluzione condivisa”.
Il test su fiducia e FdI
Il confronto nella versione del Centrodestra non prevede il voto di fiducia eventualità che il premier Draghi non ha comunque escluso. È un nodo tra gli altri ancora da sciogliere. Antonio Tajani allarga il campo
dei no, chiedendo a Draghi e al Governo di non porre la questione di fiducia né sulla delega fiscale. né sulla riforma del Csm. Osserva il coordinatore di Forza Italia, “se si trova l’accordo, non serve la fiducia”. Critiche e tweet dall’opposizione. La presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è diffidente. E avverte, se Draghi metterà la fiducia sulla riforma fiscale, Salvini e Tajani “non gliela devono votare”. “La riforma del catasto è una patrimoniale sui poveri”, scrive la Meloni in un tweet: “Da Draghi solo parole…Una vera riforma
fiscale, che abbassi seriamente le tasse ai cittadini, sarà possibile solo quando questo governo (sottomesso a una sinistra che ama tartassare gli italiani) andrà a casa”.
L’ironia del Centrosinistra
Il senatore Pd Andrea Marcucci parla di “quindici minuti di celebrità” commentando le dichiarazioni di Tajani e Salvini. “Il centrodestra sceglie la strada della propaganda e delle convenienze di partito”,
rincara le osservazioni Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera, “Non serve sollevare problemi che non esistono né inutili sceneggiate a favore di telecamera. E’ indispensabile invece dedicarsi alle misure per affrontare i disagi provocati dall’inflazione, dall’aumento delle materie prime, dall’esplosione dei costi dell’energia ed è quello che il Partito democratico sta facendo per arrivare quanto prima ad un nuovo
provvedimento a sostegno delle persone e dei settori più esposti anche attraverso il dialogo con le parti sociali”.