Fondi per le imprese al femminile, pronti 200 milioni per i piani di sviluppo. “Le donne che vogliono avviare un’impresa o rafforzare la loro attività imprenditoriale hanno ora a disposizione uno strumento concreto
ed efficace che risponde alle urgenze e alle richieste che da tempo riceviamo dalle nostre associate in tema di finanziamenti e formazione”.
È soddisfatta Anna Lapini, presidente di terziario Donna- Confcommercio per l’attivazione del Fondo del Ministero dello sviluppo economico a favore dell’imprenditoria femminile.
L’obiettivo, in particolare, è incentivare le donne ad avviare e rafforzare nuove attività imprenditoriali e a realizzare progetti innovativi.
Fondi per 200 milioni
Sul piatto ci sono 200 milioni di euro (160 di fondi Pnrr e 40 milioni già stanziati nella legge di bilancio 2021) sotto forma di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Quanto alle domande per
ottenere il finanziamento: per l’avvio di nuove imprese femminili o costituite da meno di dodici mesi la compilazione sarà possibile dalle ore 10 del 5 maggio prossimo e la presentazione dalle ore 10 del 19
maggio; per lo sviluppo di imprese femminili costituite da oltre dodici mesi la compilazione sarà possibile dalle ore 10 del 24 maggio e la presentazione dalle ore 10 del 7 giugno. L’avvio delle nuove attività
imprenditoriali (nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, commercio e turismo, fornitura di servizi) sarà supportato con azioni dirette nel percorso di formazione e attraverso
servizi di assistenza tecnico-gestionale. Le agevolazioni saranno concesse a fronte di programmi di investimento.
Incentivare l’imprenditoria
“Sono molto soddisfatto perché attiviamo uno strumento molto atteso sul quale abbiamo puntato fortemente per incentivare e valorizzare le capacità creative e innovative delle donne nel mondo delle imprese”, commenta il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, per il quale “non si tratta solo di una misura finanziaria ma di una vera riforma per promuovere e diffondere la cultura dell’imprenditorialità femminile”.
Attesa dei dettagli
“Attendiamo di conoscere i dettagli operativi”, conclude da parte sua Anna Lapini, “per capire quale sarà la portata effettiva dell’investimento per le imprenditrici, per le lavoratrici autonome e per le professioniste dei nostri settori che tanto hanno sofferto in questi due anni di pandemia. Ci auguriamo, quindi, che questo sia un primo passo verso un percorso di promozione dell’imprenditoria femminile che rappresenta uno dei settori strategici per lo sviluppo del Paese”.