Bene l’impegno del Governo contro il caro bollette ma la Confcommercio chiede di più.
Il piano anti crisi “si muove nella giusta direzione in quanto punta a mitigare, per i prossimi mesi, una parte degli annunciati rincari dei prezzi per imprese e consumatori. Ma occorre fare davvero di più”, osserva Giovanni Acampora, componente della Giunta Confcommercio incaricato per la Transizione ecologica e la Sostenibilità, “per contrastare e contenere l’impatto del rialzo dei valori delle materie prime energetiche, tanto più dopo lo scoppio della guerra in Ucraina”.
Costi più alti d’Europa
La Confederazione, d’altra parte, ha già lanciato più volte un grido d’allarme in questo senso, sottolineando peraltro che le imprese Italiane pagano il costo più alto per l’energia rispetto rispetto a quello di Francia e Germania. Secondo i calcoli di Confcommercio la bolletta potrebbe essere con la guerra più salata del 160%.
Energy Recovery Fund
“Occorrono”, propone Acampora, “scelte europee tempestive e adeguate alla portata delle sfide in campo. È necessario, cioè, che l’Europa proceda speditamente in direzione di una compiuta e comune politica energetica e che si promuova un Energy Recovery Fund finanziato da un comune debito pubblico europeo. Inoltre, l’annunciato nuovo regime temporaneo in materia di aiuti di stato dovrebbe assicurare misure di sostegno realmente inclusive di ogni settore economico danneggiato dalla crisi in atto, consentendo compensazioni anche degli extra costi generati dal caro carburanti”.
Scostamento di Bilancio
Sul fronte interno, per Confcommercio è urgente adottare misure realmente incisive anche attraverso il ricorso allo scostamento di bilancio. Per Acampora servono “adeguati ristori per le imprese in linea con quanto indicato nella Comunicazione “REpowerEU”, sia per la sterilizzazione degli oneri generali di sistema”. In particolare, sottolinea l’esponente della Confederazione, “occorre introdurre un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, per un’adeguata compensazione degli extra costi che l’eccezionale innalzamento dei prezzi delle commodities ha prodotto a carico delle imprese”.
Sterilizzare incrementi Iva
“Contro i gravi effetti del caro carburanti”, prosegue il componente della Giunta Confcommercio incaricato per la Transizione ecologica e la Sostenibilità, “andrebbero, poi, rafforzati gli interventi previsti dal decreto, affiancando ad una sterilizzazione degli incrementi dell’IVA, misure più specifiche: l’introduzione di un credito d’imposta per compensare l’aumento del prezzo industriale del gasolio e l’estensione al metano per autotrazione dell’Iva ridotta al 5%”.