Le buone notizie per l’economia europea e per l’Italia sono per ora sospese. Così come le previsioni finanziarie e di stime del Prodotto interno lordo, che in tre settimane, dall’inizio dell’aggressione militare della Russia all’Ucraina, sono repentinamente diventate “irrealistiche”. Proiezioni e nuove attese, arrivano dal commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, che parla all’Eurogruppo, con toni preoccupati, sollevando uno scenario complesso e imprevedibile. Con un Patto di stabilità, le cui regole oggi sospese per l’emergenza Covid, saranno aggiornate a maggio. Quando si saprà con chiarezza che direzione avrà preso l’economia europea.
L’impatto della guerra
Per il Commissario europeo per l’Economia – al pari del premier italiano Mario Draghi – bisogna prevedere gli effetti della crisi bellica innescata dalla Russia contro l’Ucraina. Essere quindi “preparati” a una evenienza che ha il volto non rassicurante di una “economia di guerra”, con la sua scia di restrizioni, di costi finanziari e rinunce. “Dobbiamo preparaci a l’impatto della guerra sull’economia europea e lo dobbiamo fare reagendo in modo forte e compatto”, fa presente il Paolo Gentiloni, “Sappiamo che l’impatto economico della guerra in Ucraina non sarà trascurabile, sarà serio e ciò a causa dell’impennata dei prezzi delle materie prime e anche dei costi sostenuti dai bilanci pubblici che gli Stati membri dovranno sostenere per i prezzi dell’energia e per la crisi dei rifugiati”. “Possiamo ridurre quest’impatto”, propone il Commissario europeo per l’Economia, “se reagiamo insieme e in modo forte, ed evitare che la ripresa in corso deragli completamente”.
Costi aggiuntivi e Pil
La crisi bellica ha un già un riflesso immediato che Gentiloni segnala. “I costi aggiuntivi sui bilanci dei Paesi membri avranno certamente un effetto di rallentamento sulle previsioni di crescita”. L’effetto sarà sulle proiezioni finora rosee che si capovolgono in dubbi e incertezze. Il commissario per l’Economia, le rivela così. “Noi avevamo previsto una crescita del 4% per quest’anno a livello europeo e questi numeri non
sono più realistici”, spiega sottolineando il primo problema, il ripiegamento su un terreno di incertezza i dati di una crescita che oggi appare rallentata, ne consegue che è ”irrealistico” tornare alle vecchie regole del Patto Ue. Quel patto di stabilità che con il Covid era stato sospeso in attesa di giorni migliori che la guerra non lascia di certo intravedere. In Europa però le decisioni devono convivere con mediazioni e spesso umori contrastanti quindi Gentiloni osserva: “il lavoro per costruire un’intesa non si risolve in pochi giorni”.
Patto di stabilità, a Maggio la verifica
Entrando nel merito, il Patto di stabilità dovrebbe restare sospeso “fino al 2022 compreso”, riferisce Gentiloni in video conferenza nell’intervento alla Corte dei Conti francese, “La Commissione confermerà la sua posizione in maggio”. In ogni caso, ha aggiunto, “è un po’ presto” per avere stime serie: “La combinazione dei vari effetti, il rischio di una crisi di fiducia di imprese e consumatori, la durata di questa guerra di aggressione sono tutte cose che non possiamo calcolare nei nostri modelli. A metà maggio con le previsioni di primavera forse avremo qualche certezza in più”.
Una attesa che però si fa carico di una realtà. “L’impatto economico di questa guerra non sarà insignificante”, con gli aumenti dei prezzi di energia e materie che “avranno certamente un effetto di rallentamento”.
Gentiloni ricorda un aspetto che oggi appare cruciale per l’Europa, “la salute delle nostre economie è fondamentale per proteggere i cittadini, specialmente i più deboli e le libertà”.
L’Unione europea della Difesa
Altro capitolo sono i nuovi orizzonti dell’Unione.
“La risposta dell’Ue alla guerra russa in Ucraina sta facendo fare grandi passi in avanti per la realizzazione dell’Unione europea della Difesa”, evidenzia Paolo Gentiloni, “e sta rimuovendo gli ostacoli che avevano impedito questi progressi finora, come la riluttanza della Germania ad aumentare la sua spesa per la Difesa e a finanziare l’invio di armi, spazzata via da recenti decisioni del Parlamento di Berlino”.
La spinta della Germania
“Ci sono state delle decisioni storiche in queste settimane in particolare prese dal Parlamento tedesco, e queste decisioni storiche devono avere un impatto europeo”, commenta Gentiloni, “Noi abbiamo visto sempre di più nelle crisi di questi anni che un gigante economico e commerciale come l’Unione europea deve anche rendere più forte la propria diplomazia e il proprio ruolo nel difendere la pace, e deve avere anche una forza di difesa comune”. “E questa”, sottolinea il Commissario per l’Economia, “sarà l’occasione giusta per arrivare a un obiettivo di cui si parla da più di vent’anni, ma che può fare in pochi mesi i passi in avanti che non è riuscito a fare in vent’anni”.
I paletti del ministro tedesco
Sulla sospensione del Patto di stabilità, si esprime anche ministro delle finanze tedesche Christian Lindner. “Questo non è il momento giusto per decidere” se si tornerà alle regole di bilancio nel 2023 oppure no.
Riferendosi alla clausola di salvaguardia che due anni fa ha sospeso il patto di stabilità. In linea di principio dovrebbe essere disattivata a fine 2022 per tornare alle regole di bilancio, sia pure rimaneggiate, nel 2023. Lindner sottolinea: “Non c’è ancora la proposta della Commissione in merito alla permanenza o meno della clausola – di sospensione delle regole -. Dobbiamo guardare agli sviluppi dell’economia: speriamo che non peggiori, ma non è il momento giusto per decidere”.