domenica, 17 Novembre, 2024
Politica

Draghi: “Non è economia di guerra ma prepariamoci”. 200 miliardi da tasse su extraprofitti società elettriche

L’Unione europea serra i ranghi e prepara le contromosse contro il caro energia, le sanzioni alla Russia, lo sviluppo delle relazioni per l’ingresso in Ue dell’Ucraina. Il premier italiano Mario Draghi sintetizza così il vertice: “C’è grande compattezza dell‘Europa”. L’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina ha permesso ai capi di Stato dei Paesi dell’Unione di parlare in modo corale e perentorio. Il vertice ha scelto per nuove sanzioni contro Mosca, di ridurre fino a cancellare la dipendenza energetica dalla Russia, investimenti per fonti rinnovabili e aiuti a famiglie e imprese, per ridurre il costo dell’energia.

Energia, difesa, economie

I leader dei paesi europei hanno deciso di segnare una svolta per per grandi aree tematiche: energia, difesa, situazione macroeconomica. Si allontana invece la decisione sugli Eurobond e sulla immediata entrata in Ue dell’Ucraina. Scelte sulle quali il primo ministro Ucraino chiedeva maggiore impegno. “L’Unione europea deve fare di più per noi”, ha esortato Zelensky.

L’intervento di Draghi

Il premier italiano Mario Draghi ha fatto il punto durante la conferenza stampa. “Diversificazione la fornitura di gas rispetto a quello russo, sostituzione di fonti fossili con rinnovabili, unica strada su cui contare per il futuro”, ha esordito Draghi parlando al termine del Consiglio dei leader Ue.
Dal vertice la decisione di nuove restrizioni contro la Russia. “Le sanzioni adottate sono molto pesanti”, ha evidenziato Draghi, “e sono state adottate da tutti senza esitazioni. Possono essere anche più pesanti, l’importante è essere consapevoli che hanno un impatto su famiglie e imprese e, soprattutto, per il mantenimento della loro produzione”. “Questa situazione, se non affrontata”, ha proseguito il premier, “ha il potenziale di fratturare il sistema economico Ue spingendolo verso il protezionismo”.

Putin non vuole la pace

Il premier ha parlato anche del drammatico estendersi del conflitto e sull’azione militare di Mosca. “Putin non vuole la pace, il piano di Putin sembra essere un altro. Io mi auguro”, ha sottolineato Draghi, “che al più presto si arrivi a uno spiraglio e noi faremo di tutto affinché Ucraina e Russia arrivino a parlarsi, purché sia preservata la dignità dell’Ucraina”.

Pronti gli investimenti Ue

Il Presidente del Consiglio ha evidenziato i costi per l’Unione delle riforme. “I bisogni finanziari dell’Ue per rispettare gli obiettivi di clima, difesa, energia sono molto grandi. Secondo i calcoli della Commissione”, ha illustrato Draghi in conferenza stampa, “e assumendo che la mancanza che vogliamo riempire sulla difesa è lo 0,6%, il fabbisogno risulta essere pari a 1,5 o 2 o più trilioni di euro. Bisogna trovare un compromesso su dove trovare le risorse, a livello di bilancio nazionale questo spazio non c’è. Serve una risposta europea”. Il premier, in qualità di presidente del Consiglio di ministri del Governo Italiano ha ringraziato: “il Parlamento, e in particolare il partito di opposizione per aver approvato le sanzioni e in generale le nostre proposte come reazione italiana alla crisi ucraina”.

Eurobond, decisione rinviata

Sull’ipotesi di titoli europei Draghi ha spiegato le ragioni del rinvio. “Non si è parlato di eurobond”, ha precisato il premier, “io ho ritenuto che non fosse il momento. Ho presentato l’esigenza e la Commissione poi presenterà una proposta su come organizzare una risposta. Questi bisogni finanziari hanno una tale dimensione che non ha posto in nessun bilancio nazionale. La congiuntura deve prevedere una politica fiscale che continui ad essere espansiva, centrata sugli investimenti. Oppure gli obiettivi climatici e quelli della difesa non vengono conseguiti”.

Difesa, ora un coordinamento

Al vertice si è parlato anche di spese militari e difesa europea. A riferire le scelte è lo stesso premier italiano. “Quella sulla difesa”, evidenzia Draghi, “è stata una discussione breve, ma interessante. Borrell ha detto che noi spendiamo per la difesa tre volte quello che spende la Russia. É un dato che mi ha sorpreso, e quello che dobbiamo raggiungere è un coordinamento migliore di quello che abbiamo oggi”.

Ucraina e integrazione Ue

In merito all’ingresso della Ucraina nella Ue Draghi ha parlato di “passi avanti”. “C’è una grande disponibilità da parte di tanti, una grande determinazione ad averla subito, o comunque ad accelerare le procedure di adesione da parte di altri. E c’è una notevole cautela da parte di altri ancora, perché evidentemente queste sono procedure fondanti dell’Ue”. “Io sono il primo”, ha osservato Draghi, “a pensare che un messaggio di incoraggiamento su questo fronte sarebbe d’aiuto, ma bisogna anche rispettare quello che dicono altri paesi, quindi continuiamo a lavorare”.

Energia, abbattere i costi

Sui temi del caro energia che ha innescato una emergenza economica nei Paesi Ue, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è intervenuta nella conferenza stampa. “Le imprese e le famiglie hanno bisogno di aiuto adesso. Questa settimana la Commissione ha previsto delle linee guida e delle normative per circostanze straordinarie e la possibilità di un nuovo quadro nazionale per situazioni straordinarie permetterà di aiutare le aziende”. “E sull’Ucraina” ha affermato che la richiesta di adesione all’Unione europea, “è espressione di sovranità nazionale e della sua volontà e diritto a scegliere il suo destino, e oggi abbiamo aperto loro la strada verso di noi: sono parte della famiglia europea”.
Il modo in cui rispondiamo oggi all’attacco della Russia contro l’Ucraina, ha detto, “determinerà il futuro dell’Ucraina, ma anche quello della nostra Unione”.

Gas, uscire dalla dipendenza

Il tema gas è stato al centro dell’intervento del cancelliere tedesco Olaf Scholz.
“Non fermeremo le importazioni che abbiamo nel campo dell’energia in Europa”, ha sottolineato Scholz, “ma quello che faremo è uscire da questa dipendenza”. Per Berlino “è una decisione consapevole, giustificata e comprensibile”, ha proseguito Scholz, sottolineando che c’è unità sulle sanzioni alla Russia tra i leader europei. “L’Europa non può prendere le stesse misure”, di Usa e Canada, ha osservato inoltre Scholz, aggiungendo che l’Ue intende continuare, “a spingere su sanzioni che hanno un impatto diretto sulle opportunità di sviluppo economico della Russia, incluse quelle finanziarie”.

Macron: pronti a nuove sanzioni

Determinata l’iniziativa del presidente francese Emmanuel Macron, ad iniziare dalla prospettiva europea per l’Ucraina, che per il Presidente francese “è chiara”, ed è continuare “a sostenere ucraini e ucraine”, ha sottolineato durante la conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Per Macron “se la Russia a dispetto di quello che dice, a dispetto di quello che Putin dichiara”, andrà ad “intensificare i bombardamenti, assedierà Kiev”, noi dovremo ha detto Macron “adottare nuove sanzioni massicce” e “nulla è vietato, non ci sono tabù”, ha scandito rispondendo a una domanda sulle sanzioni, non escludendo la possibilità di embargo a gas e petrolio russi.

Il coraggio delle decisioni

La presidente Ursula von der Leyen sulla guerra ha ribadito come di fronte a bombardamenti e raid militari bisogna: “Accertare se siano stati commessi crimini di guerra”. Perentorio il presidente Francese: “Non facciamo la guerra alla Russia”, ha sottolineato Emmanuel Macron, “ma dobbiamo avere il coraggio di prendere decisioni storiche per difendere la nostra democrazia e i nostri valori”.

fonte foto: governo.it

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