Alla presenza dei Presidenti Andrea Ostellari e Luciano D’Alfonso degli altri Senatori componenti delle Commissioni Giustizia e Finanze del Senato, riunite per la discussione di varie proposte di legge sulla Riforma della Giustizia tributaria, si è svolta l’audizione dell’ Istituto Nazionale Tributaristi (INT), rappresentato nell’occasione dal Presidente nazionale Riccardo Alemanno e dall’Avv. Giorgio Infranca, componente del Comitato INT per la Riforma fiscale la Riforma della giustizia tributaria.
Il Presidente Alemanno, dopo aver ringraziato i Presidenti delle Commissioni per l’invito in audizione, ha posto l’attenzione sul ddl presentato dal Sen. Marino che, oltre a normare la riforma della magistratura tributaria, propone un vero e proprio nuovo Codice del contenzioso anche in ragione della figura del difensore tributario: ”Prendo spunto dal ddl 1687 del Sen. Marino per una breve riflessione in merito ai difensori nel processo tributario, la recente rivisitazione normativa delle competenze e degli obblighi dei professionisti abilitati (D.M. MEF del 05/08/2019 e della Circolare n. 2/DF del 31/03/2020), al di là degli iscritti in albi, ha maggiormente qualificato i tributaristi iscritti nei ruoli dei periti e degli esperti in tributi, è necessario però ulteriormente ampliare e modernizzare le figure dei difensori abilitando, nei primi due gradi di giudizio, i tributaristi qualificati e certificati ai sensi della Legge 4/2013, che sostengono un esame di parte terza in base alla norma UNI 11511 e prime figure professionali individuate dal legislatore, in relazione al valore professionalizzante della Norma UNI, tra i soggetti professionali di cui all’art. 63 del DPR 600/73 autorizzandoli all’assistenza e rappresentanza del contribuente avanti agli Uffici finanziari”. Alemanno hai poi posto l’attenzione sulla necessità di rendere di competenza delle Commissioni tributarie i contributi previdenziali delle gestioni Inps artigiani, commercianti e professionisti gestione separata, strettamente legati alle dichiarazioni dei redditi, ma oggi ancora di competenza del giudice del lavoro.
l’Avv. Infranca, che ha affrontato la parte principale della riforma in tema di magistratura tributaria, ha dichiarato: “l’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) condivide il percorso riformatore più strutturale, già delineato dalla commissione ministeriale e contenuto nei disegni di legge già depositati in Senato, oggetto di audizione. Infatti solo mediante la nomina, per concorso, di giudici tributari professionali sarebbe possibile assicurare la massima qualità delle decisioni in materia tributaria, nell’interesse dei contribuenti ma anche dell’Erario e quindi della collettività. Condivisibile inoltre risulta la proposta di affidare agli attuali giudici tributari la gestione delle controversie minori con l’obiettivo di non disperdere le esperienze che i magistrati onorari hanno maturato sul campo, oltre che di contenere i costi derivanti dalla nomina di nuovi giudici. La professionalizzazione dei giudici tributari è un’esigenza sentita da tutti, ineludibile e indispensabile, reclamata dalle categorie professionali, dalla stessa Amministrazione finanziaria e dai rappresentati delle imprese, a cui è finalmente giunto il tempo di dare una risposta forte.”
L’INT ha inoltre depositato una dettagliata memoria alla quale, oltre ad Alemanno e Infranca, ha contribuito il Vice Presidente INT Giuseppe Zambon.