Tempi ancora troppo lenti nella tessitura della tela diplomatica, mentre la tenaglia dell’isolamento economico si stringe intorno alla Russia. Biden spezza definitivamente ogni legame con l’energia di Mosca e sembra porre gli Stati Uniti ai margini di una possibile mediazione che rimane ora nelle mani dell’Europa e della Cina. Xi Jinping muove un primo timido passo contro una guerra che non condivide così come non condivide le sanzioni che l’Europa si appresta ad inasprire. Parla con Macron e Scholz. Invita alla moderazione e si dice disponibile a sostenere gli sforzi per il cessate il fuoco, precondizione per una trattativa a largo raggio.
Per ora la Cina non va oltre. Ma sembra meno equidistante di prima tra la Russia e le posizioni europee di condanna totale dell’aggressione all’Ucraina.
Biden durissimo con Putin
Biden inasprisce lo scontro con Putin. Taglia definitivamente ogni legame con l’energia russa: niente più gas, petrolio e carbone e neanche investimenti Usa in Russia in questo settore. Una scelta che lascia libera l’Europa di regolarsi diversamente visto che – a differenza degli Usa – non hanno l’indipendenza energetica che Biden invita a costruire. “Putin è un dittatore determinato a continuare il suo percorso omicida” dice con inusuale durezza Biden ed elogia l’eroico popolo ucraino che combatte per la libertà per la quale anche gli americani sono pronti a pagare un prezzo.
Zelensky disponibile a concessioni
Qualche spiraglio per un negoziato lo apre il presidente Zelensky che ha parlato applauditissimo, al Parlamento inglese. Si può trattare su Crimea e Donbass ma non sotto i diktat e ricatti di Putin. Con la sua abile e convincente comunicazione il presidente ucraino ha fatto crescere il consenso dell’opinione pubblica dei Paesi democratici verso la causa ucraina.
Rallentato l’assalto a Kiev
Sul campo le forze armate russe segnano il passo. La resistenza e le attività di contrasto degli ucraini ha allungato i tempi dell’ avanzata russa che avviene a prezzi molto alti. Sarebbero 10 mila i morti tra i soldati russi. Numerosi i mezzi militari distrutti. Le forze di terra subiscono attacchi mirati ed efficaci. Solo gli attacchi dal cielo riescono ad ottenere risultati. Ma il costo di vite umane tra i civili diventa molto alto.
Prime ritorsioni di Putin contro le sanzioni
Il presidente russo ha firmato un decreto per limitare l’export e l’import di determinati prodotti e materie prime con alcuni paesi fino al 31 dicembre. Entro due giorni sarà pronto l’elenco degli Stati esteri oggetto del provvedimenti.