mercoledì, 3 Luglio, 2024
Economia

Fondazioni bancarie, pronte a sostenere Comuni e territori

Pnrr. Molte le richieste di aiuto. In campo anche cassa Depositi e Prestiti per aiutare innovazione e sviluppo

Piano nazionale di Ripresa progetti e opere in salita. A dare una mano agli Enti locali, ai piccoli Comuni e territori, ora scende in campo l’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio, (Acri) che sottolinea le difficoltà di una piena attuazione del Piano nazionale di Ripresa. “L’atterraggio dei progetti del Piano sui territori è un’operazione complessa”. Le difficoltà sono note, i fondi ci sono ma i Comuni non sono pronti a “mettere a terra” i progetti. Le Fondazioni con un convegno sul tema: “Territori, innovazione e sviluppo: le Fondazioni di origine Bancaria come generatori di valore”, si propongono di sostenere quelle attività che creeranno sviluppo e rafforzano i territori.

Fondazioni generatori di valori

“Territori, innovazione e sviluppo” sono le parole chiave delle Fondazioni, temi che saranno sviluppate anche nel corso de prossimo Annual Meeting 2022 organizzato da Itinerari Previdenziali in collaborazione con Acri.

Bisogni a cui rispondere

“Cambieranno le modalità operative, i numeri, i bisogni a cui rispondere e i campi in cui intervenire”, spiega Francesco Profumo, presidente Acri e Compagnia Sanpaolo. Nell’introdurre i lavori dell’Associazione, sottolinea come “la domanda da farsi oggi sia cosa saranno le fondazioni fra 30 anni?”. Profumo indica come non ci siano oggi risposte esaustive, ma persistano due certezze: “La propensione all’innovazione e il dialogo costante con le comunità di riferimento”.

Pnrr, Fondazioni centrali

“L’atterraggio dei progetti del piano sui territori è un’operazione complessa” afferma il presidente di Acri, “per questo sono arrivate numerose richieste d’aiuto e proposte di collaborazione da parte di enti locali, soprattutto i piccoli Comuni si trovano in difficoltà per l’assenza di competenze progettuali, e in sede ministeriale”. Profumo ricorda come le Fondazioni abbiano già attivato singolarmente interventi destinati a favorire la progettazione Pnrr per oltre 30 milioni di euro.

La Cassa depositi e prestiti

Inoltre con le Fondazioni si stanno concretizzando due grandi iniziative nazionali: “La prima riguarda la collaborazione con la Cassa depositi e prestiti in favore dei piccoli comuni”, fa sapere il presidente delle Fondazioni, “la seconda con il ministero per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale”.

Territori tra aiuti e difficoltà

Per Enrico Cantarelli consigliere di amministrazione di Fondazione Cariplo, l’attenzione va posta su come calibrare la tutela del patrimonio con l’impatto sui territori. “Le fondazioni agiscono per realizzare in particolare due obiettivi: dirigere le risorse che si mettono normalmente a disposizione del territorio e coinvolgere altre risorse, perché le prime non sono sufficienti a realizzare gli obiettivi che ci siamo dati, incidentalmente è quanto sta avvenendo anche con il Piano nazionale di Ripresa”. Matteo Corradori
Finance Manager Fondazione CR Pistoia e Pescia, sottolinea come, “oggi le esigenze sono cambiate, il territorio, con le sue necessità, è alla ricerca di una nuova identità, e questo passa anche dallo sviluppo e dall’innovazione”.

Venture Capital necessari

Il territorio diventa un punto centrale anche nell’intervento di Carlo Mannoni, direttore generale, Fondazione Sardegna che definisce ‘complessa’ la “matrice che deve mettere insieme il patrimonio, la capacità erogativa e la gestione corretta del rischio su un determinato territorio” e, a partire da questo spunto, indica come i “private market” oggi siano “non un’opportunità ma una necessità”. Mannoni e ricorda come la fondazione sia “storicamente impegnata su questo fronte”, in particolare con investimenti in Venture Capital che, “in termini di strategie di sistema ha dimostrato di essere vincente. Su questo speriamo che anche sul fronte Pnrr possa definirsi uno scenario simile”.

Cdp e calo d’investimenti

Il tema degli investimenti a livello territoriale si prepara, dunque, a nuove sfide anche di carattere organizzativo e applicativo man mano che si definiscono le cosiddette “milestone” del Piano nazionale di Ripresa. “C’è un problema di investimenti a livello territoriale che è un po’ cronico”, afferma Andrea Montanino, chief economist di Cassa Depositi e Prestiti e presidente del Fondo di Investimento, “nel 2009 rappresentavano il 3,7% del PIL, ora (ma il dato è precedente alla pandemia) il 2,7%; si è perso un punto di PIL all’anno di investimenti pubblici, questo ha amplificato un divario che già conoscevamo, quello tra Nord e Sud”.

Piccoli Comuni poche risorse

A questo si somma il tema della scarsità delle risorse per gli enti locali. “Dieci anni fa un terzo della spesa in contro capitale pubblica passava per i comuni, oggi è il 17%”. A tal proposito l’economista sostiene che si pongono due temi: “Come accelerare gli investimenti (riequilibrio territoriale) e come aumentare la quantità di investimenti pubblici sul territorio”. In questo il Pnrr è visto come la grande occasione sia per la dimensione dell’intervento, sia per il metodo. In definitiva “quando valuteremo il successo del Pnrr”, conclude Montanino, “non dovremo guardare quanti soldi sono stati spesi ma a cosa è stato fatto”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Confindustria: “I prezzi e i tassi alti bloccano l’economia dell’Italia”

Valerio Servillo

Solo il 14% delle Pmi ha un approccio strategico per contrastare il cybercrime

Marco Santarelli

Mattarella: priorità difesa dei redditi e del risparmio

Marco Santarelli

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.