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Flags of Russia and Ukraine folded together with rifle guns close up

Il popolo ucraino combatte anche per quello russo

mercoledì, 2 Marzo 2022
1 minuto di lettura

I peggiori nemici di Putin? La democrazia e la libertà. Li teme più della Nato e di qualsiasi altro fantasma che turba la sua mente. Il capo del Cremlino ha subito uno shock che ha devastato la sua vita: il crollo dell’Unione sovietica. Non ha metabolizzato questo lutto. I primi confusi segnali di libertà che si diffusero ai tempi di Eltsin furono per lui un’esperienza devastante alla quale non vedeva l’ora di porre fine.

Per lui libertà e democrazia significano caos e illegalità diffusa.

Al suo esordio come presidente i russi si erano affidati a lui affinché rimettesse ordine in una società sgretolata, piena di criminalità, mafia e disordine. Lui ne ha approfittato. Ha usato le maniere forti con tutti gli eccessi tipici di un autocrate per costruire un potere personale assoluto. Ha spento sul nascere qualsiasi tentativo di dissenso, ha chiuso ogni spiraglio di democrazia e libertà. I suoi oppositori, in patria e fuori, sono o in carcere o al cimitero. Ha difeso i peggiori regimi criminali, a cominciare e da quello di Bashar al Assad in Siria. Ma non si è accontentato. Per liberarsi dal suo incubo, la fine dell’Unione sovietica, ha deciso di sfidare la storia per ricostruire una Internazionale nostalgica del vecchio impero sovietico, insieme a personaggi come Lukashenko e a regimi fantocci come quello della Cecenia. Ogni dittatore prima o poi scatena una guerra di aggressione. Per legittimare il suo potere assoluto e distrarre l’attenzione dai veri problemi che affliggono il suo popolo. Anche Putin ha fatto il suo salto nel buio. Incurante dei danni terribili che arreca e arrecherà al popolo russo che uscirà da questa guerra con lutti per le famiglie dei militari morti, con un disastro economico e sociale, con l’umiliazione di vedere il proprio Paese escluso dai principali consessi internazionali politici, culturali, scientifici e sportivi.

La resistenza degli ucraini alla vile e brutale invasione decisa da Putin è un’eroica testimonianza di difesa della democrazia e della libertà. Sono valori importanti nell’Ucraina di Zelensky che si sente europea. Ma sono valori che circolano anche nelle vene della società russa tra mille difficoltà. Sono questi valori il vero antidoto contro una dittatura nefasta per il popolo russo. Per questo il popolo di Kiev combatte anche per quello di Mosca.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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