Un ospedale venuto dal futuro, tutto costruito intorno al cuore dei pazienti e innovativo non solo per le tecnologie e la struttura, ma soprattutto per il modello organizzativo dell’offerta di cura, unico nel nostro Paese e tra i pochi al mondo che strizza l’occhio alla sanità di domani. È ‘CUORE’ (acronimo di Cardiovascular Unique Offer ReEngineered), un progetto completamente dedicato alle patologie cardiovascolari, che sorgerà nell’arco dei prossimi tre anni all’interno del campus dell’Università Cattolica-Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS di Roma, grazie alla partnership con Fondazione Roma, uno degli enti più importanti e attivi nel terzo settore, e l’Istituto Toniolo. ‘Il progetto che viene presentato oggi – spiega Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente Onorario della Fondazione Roma – al quale ho dato senza indugio, fin dagli inizi, essendone anche uno degli ispiratori, il mio totale sostegno, intende realizzare il sogno di ogni medico e di ogni paziente: cure eccellenti, ma sostenibili, tecnologie all’avanguardia, personalizzazione del percorso di presa in carico del paziente.
Nel Centro che andremo a costruire la competenza e la professionalità dei medici del Policlinico Gemelli, la tecnologia clinica e informativa di ultima generazione, e un modello organizzativo basato sul valore del risultato raggiunto per il singolo paziente, formeranno una combinazione straordinaria, che darà vita ad una struttura sanitaria unica al mondo, in grado di superare agevolmente tutte le criticità del modello organizzativo tradizionale finora perseguito, nel quale il malato è costretto ad ‘inseguire’ le competenze e le consulenze dei vari specialisti, con una frammentazione del percorso di cura che espone a inappropriatezza, allungamenti dei tempi di diagnosi e cura, mancanza di attenzione ai bisogni del malato’.
‘Seguendo la tradizione operativa della Fondazione Roma, che ha sempre privilegiato il sostegno ad iniziative rivolte ad intercettare un bisogno concreto della collettività e connotate da alto valore innovativo, come nel 1999 l’Hospice per i malati terminali, o come il Villaggio residenziale specificamente pensato per i malati di Alzheimer, anche l’Hearth Center – conclude il professore Emanuele – nasce nel segno dell’innovazione, mirando a generare un diverso modello di approccio alla cura e diagnosi delle malattie cardiovascolari, e sarà un edificio innovativo anche dal punto di vista architettonico e funzionale, che intende proporsi come un sistema organizzato a misura d’uomo, accogliente e fruibile, in cui sarà semplice orientarsi e comunicare.
Mio padre che è stato un medico di grande professionalità e sensibilità verso i malati, specialmente quelli più fragili ed emarginati, credo potrà essere orgoglioso di me, di quel figlio che non ha seguito le sue aspettative di perpetuazione della carriera sanitaria, ma che da tempo e convintamente ha sposato la sua attenzione agli ultimi e che oggi, in qualche modo, adempie anche al suo desiderio che dedicasse le proprie energie al mondo della sanità e della salute’. ”CUORE’ sarà un centro costruito su misura e intorno alle persone dei pazienti che offrirà non solo assistenza clinica e chirurgica di altissimo livello, ma anche umana condivisione e partecipazione alla sofferenza, rappresentando inoltre una palestra di formazione per tanti specializzandi e giovani medici - afferma Carlo Fratta Pasini, presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS -. Sarà pure un importante centro di ricerca in medicina cardiovascolare, grazie alle expertise che lo popoleranno e ai grandi numeri di pazienti che transiteranno presso gli ambulatori e i reparti di questo centro dalla concezione innovativa. Una sintesi dell’anima clinica, universitaria e spirituale rappresentate, rispettivamente, dalla Fondazione Policlinico Gemelli, dalla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’Ateneo che durante i suoi 100 anni di vita ne ha sempre ispirato e garantito le scelte strategiche e culturali, oltre che degli indirizzi ideali e formativi’.
Anche il Presidente della Fondazione Roma, Franco Parasassi, si associa all’entusiasmo del professor Emanuele per questo ambizioso e rivoluzionario progetto, che si candida a divenire un modello integralmente innovativo nella diagnosi e nella cura delle malattie cardiovascolari. ‘Il progetto che viene oggi presentato – afferma il presidente – è frutto di un confronto intenso e complesso tra ben quattro diversi protagonisti, confronto aperto e leale, nel corso del quale mai si sono reciprocamente percepiti come portatori di interessi contrapposti, bensì come persone che stavano lavorando per un obiettivo condiviso molto ambizioso e a favore del bene comune. Con questo progetto – aggiunge – si vuole arrivare a costruire un ripensamento gestionale completo, finalizzato al raggiungimento di una offerta di cura personalizzata, che veda al centro la qualità delle cure erogate al paziente e dove le risorse e le competenze siano organizzate in sinergia, misurando il valore complessivo della risposta data ai bisogni complessivi del paziente’.
‘Ci tengo a sottolineare, infine, che questo importante e innovativo progetto non sarebbe stato possibile senza il sostegno economico della Fondazione Roma che, pur tuttavia, non è mai stata, come avviene da molti anni per tutte le iniziative proprie, soltanto un partner finanziario, ma anche un soggetto attivo, propositivo, collaborativo, sia nella fase prodromica e negoziale, sia in quella progettuale, e per finire, in quella altrettanto importante di monitoraggio e verifica’.
‘Nel modello assistenziale attuale – ricorda il professor Massimo Massetti, Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Ordinario di Chirurgia cardiaca all’Università Cattolica, campus di Roma – il paziente viene curato per ‘prestazioni’ che, come tali, vengono erogate e valorizzate economicamente per curare la malattia cardiaca. Questo sistema, sebbene abbia contribuito negli ultimi decenni ad un indiscusso progresso delle cure con competenze specifiche, conducendo ad una medicina ‘super specialistica’, può portare, purtroppo, ad una frammentazione delle cure con il rischio di una perdita dell’efficienza e dell’efficacia curativa; in pratica si cura la malattia ma non il malato’.
‘Per questo – prosegue il professor Massetti – abbiamo deciso di progettare una nuova struttura, disegnata su un modello sanitario innovativo, definito value-based, che mette al centro il malato nella qualità delle cure in tutte le fasi del ricovero ospedaliero. Con ‘CUORE’, il modello delle cure cambia il paradigma, grazie ad un’organizzazione centrata sul paziente e il suo problema di salute, anziché sulle diverse prestazioni. Questa sarà un’innovazione unica nella sanità del nostro Paese, un modello replicabile che possa rappresentare una nuova pagina del progresso nel campo delle cure cardiovascolari. Le tecnologie più innovative, insieme alle migliori competenze specialistiche, ruoteranno intorno al paziente che sarà curato seguendo un percorso clinico-assistenziale condiviso e inspirato alle linee guida internazionali. Un altro aspetto che ha ispirato CUORE è quello della sostenibilità, intesa sia in termini economici, che strutturali. La palazzina che lo ospiterà sarà un edificio green, ecosostenibile, immerso nella natura e dalle linee architettoniche fluide ed eleganti, perché anche la bellezza degli ambienti dà un importante contribuito al benessere psico-fisico del paziente e di chi ci lavora.
Sarà insomma un hotel a 5 stelle aperto a tutti i pazienti, sia a quelli che arrivano dal nostro pronto soccorso (uno dei più grandi d’Italia, con oltre 100 mila accessi l’anno), sia a quelli inviati da altri ospedali, numerosi del Centro-Sud Italia. Una parte molto innovativa di questo progetto saranno le tecnologie digitali al servizio della diagnostica e della comunicazione, con le quali si allestirà un servizio di telemedicina in grado di assistere i pazienti a distanza, realizzando quello che oggi sembra impossibile: un ospedale che cura senza spazio, né tempo…’. Il progetto ‘CUORE’ viene realizzato insieme alla Fondazione Roma, uno degli enti del terzo settore più attivi nel nostro Paese; con l’esperienza di opere uniche realizzate nell’ambito della sanità pubblica come il Villaggio Emanuele per i malati Alzheimer e un hospice per i malati terminali citandone alcune, questa Istituzione ha deciso di contribuire alla realizzazione di quest’opera insieme alla Fondazione Policlinico Gemelli nell’obiettivo di costruire un modello di sanità virtuoso destinato alla diagnosi e cura della malattie cardiovascolari, malattie queste che, nonostante i progressi degli ultimi decenni e la pandemia Covid-19 di questi due ultimi anni, restano la prima causa di mortalità e disabilità nel nostro Paese. Curare il cuore con gli strumenti e le tecniche più innovativi, ma anche con la bellezza e il verde.
Questa l’ambizione del progetto della nuova palazzina, dal disegno iconico, che ricorda i ponti di una nave da crociera, immerso in un’oasi verde. ‘Il design di questa struttura innovativa, il cui progetto è stato affidato allo studio Binini Partners – spiega l’ingegner Giovanni Arcuri, Direzione tecnica ed innovazione tecnologie sanitarie, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – si caratterizza per l’aspetto ‘fluido’ e armonico, scandito da fasce bianche che perimetrano ogni piano, dalle facciate-vetrate e da elementi diagonali tamponati arretrati, che ne enfatizzano l’asimmetria volumetrica”. Un ‘involucro’ bellissimo, molto avanzato dal punto di vista tecnologico, che sarà immerso nel verde di un percorso-giardino, con valenza anche terapeutica (healing garden). Un’attenzione particolare sarà data all’ecosostenibilità del progetto, affidato allo studio che prevede soluzioni di massimo risparmio energetico. Verranno inoltre utilizzati materiali certificati come autosanificanti, antibatterici e autopulenti, in grado di eliminare agenti nocivi e composti organici, anche nel rispetto dei Criteri Ambientali Minimi’.
I sei piani di CUORE ospiteranno 104 posti letto di degenza ordinaria e 29 di terapia intensiva, 24 ambulatori multidisciplinari, 10 sale operatorie (2 delle quali ‘ibride’, dotate di angiografo multiassiale robotizzato), un reparto di diagnostica con una risonanza magnetica e una TAC per l’imaging cardiovascolare. Grande attenzione verrà data alla telemedicina, con ambulatori attrezzati per le visite da remoto in realtà aumentata. Il ‘cuore’ del centro sarà una ‘sala dei bottoni’ (Command Center) che ospiterà personale sanitario, analytics e potere decisionale per guidare in tempo reale il percorso di cura, l’allocazione degli asset e prendere decisioni tempestive e predittive’. ‘Una volta a regime – conclude il professor Massetti – CUORE garantirà un’attività di tutto rilievo. Le nostre previsioni di minima sono di effettuare ogni anno duemila angioplastiche, 400 procedure transcatetere su valvole e vizi congeniti, 150 angioplastiche carotidee o periferiche, 4mila coronarografie/cateterismi cardiaci, 800 impianti di device, 200 sostituzioni di pacemaker e loop recorder, 800 studi elettrofisiologici (con eventuali ablazioni), mille interventi cardiochirurgici, 350 interventi di chirurgia vascolare open e 200 endovascolari’.