Una crisi energetica accentuerà le disuguaglianze. È la preoccupazione di Confcommercio che vede una frattura sociale ed economica che porterà solo nuovi problemi. Preoccupazioni Unite ai genti di guerra che
arrivano dall’Ucraina. Il segnale più evidente delle difficoltà di imprese e famiglie per la Confederazione è il risultato della indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con Nomisma. Dalla rilevazione emerge che per l’elettricità alberghi, bar, ristoranti e negozi pagheranno quest’anno una bolletta quasi doppia rispetto alla Francia e tra il 15 e il 20% in più della Germania. Mentre sugli autotrasportatori pesa il raddoppio del costo del metano per autotrazione e una maggiore spesa annua per il gasolio di circa 10mila euro per ciascun mezzo pesante.
Necessarie nuove misure
Sono dunque sempre urgenti misure strutturali: dalla riduzione della dipendenza dalle forniture estere alla riforma della struttura della bolletta elettrica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema. Progetto che deve essere perfezionato dal Governo.
Fiscalità energetica da ridurre
Per il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, servono interventi sulla fiscalità energetica a favore delle imprese del terziario con la riduzione dal 22% al 10% dell’aliquota IVA sulle bollette elettriche –
allineandola così a quella già prevista per gli altri settori produttivi e per le famiglie – e del peso di accise ed IVA sui carburanti.