“Io credo che il ministro Cartabia abbia avuto un compito difficilissimo, si ritrovava nella maggioranza con sensibilità estremamente diverse sulla giustizia. Laddove si trattava di trovare una sintesi di norme procedurali, il risultato sia stato soddisfacente: è un ministro sempre pronto ad ascoltare e credo non avrà difficoltà a prendere atto dell’esigenza di cambiamenti della riforma, che non è blindata”. Lo ha detto la senatrice Giulia Bongiorno, intervenuta a Sky TG 24 a proposito della riforma della giustizia. “Quando una casa è diroccata, va demolita e ricostruita. E io credo che il Csm non vada ritinteggiato ma demolito e ricostruito – sottolinea Bongiorno – Penso che si debba fare il nome di due magistrati per bene che non hanno incarichi perché non fanno parti di correnti. Sono tantissimi e silenziosi”. Per l’avvocato Bongiorno: “La Lega è contrarissima alle porte girevoli ma lo è anche a pensare che abbiamo risolto i problemi della giustizia. Stiamo parlando un numero esiguo di persone, pensiamo a come possiamo uscire dal problema dalle distorsioni delle correnti”. “Avere un pensiero va benissimo, ma quando ci sono intercettazioni che dicono che bisogna comportarsi in un certo modo, vuol dire che manca indipendenza – prosegue – si ha terrore della giustizia, su quello dobbiamo concentrarci e non solo sulle porte girevoli”. E sul Csm ha aggiunto: “Qualsiasi sistema elettorale è aggirabile, salvo il vituperato sorteggio. Bisognerebbe individuare requisiti minimi per essere eligibili, poi eviterei di mandare al Csm un magistrato che non ha nessun tipo di valutazione. Tra questi si fa il sorteggio e poi l’elezione, ma almeno tagliamo il cordone ombelicale tra corrente ed eletto, che non avrà più quella gratitudine”. “L’idea potrebbe essere quella di mandare al Csm magistrati che sono a fine carriera – prosegue -. Credo sia il momento di ripensare totalmente al Csm, quando mi viene chiesto se questa riforma incide io temo che tutto resterà come prima”.