Un manuale di “volo” per digitalizzare, attuando quella trasformazione ormai indispensabile alle aziende per sopravvivere e incidere, in mondo dove la tecnologia ‘galoppa’ e non smetterà di farlo. Si presenta così il libro “Diario di volo-Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità”, scritto dall’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, edito da Luiss University Press.
Presentato oggi alla stampa alla Microsoft House di Milano, il testo dell’Ad del primo operatore in Italia nella distribuzione del gas e il terzo in Europa, si configura come il racconto di un’esperienza di trasformazione digitale: del percorso che l’ha originata e di quello che ha permesso di renderla concreta, dello scenario da cui è scaturita e di quello verso cui tende. Ogni capitolo prende le mosse da una parola chiave e prosegue con il racconto di un’esperienza diretta e delle conoscenze apprese lungo il percorso.
Ogni parola ha scandito le tappe di questa lunga navigazione, la cui meta però non è un punto finale ma un continuo divenire.
Esattamente come la trasformazione digitale. Concetto ribadito oggi da Gallo in conferenza stampa: “La trasformazione digitale è un processo che ha un inizio ma difficilmente ha una fine. E’ un qualcosa che avvolge tutta l’azienda, non si tratta solo di digitalizzare un’infrastruttura: la digitalizzazione funziona solo se si tengono in considerazioni altri due aspetti centrali, ovvero cambiare i processi aziendali e coinvolgere le persone per far loro ‘abbracciare’ la trasformazione digitale. Se non si tengono in condierazione questi elementi, si potrà dire di avere fatto qualcosa di ‘cool’ ma non di avere ‘digitalizzato'”.
Nel libro, Gallo insiste sulla necessità di “una rivoluzione copernicana del mindset: è questa la parte più complessa da affrontare, perché chiama in causa la variabile meno controllabile: la reazione umana al cambiamento. Trasformare gli asset è relativamente semplice: è una questione di ingegneria e richiede di conseguenza progettualità, tempo e denaro. Ma cosa accade se mancano sia i processi funzionali a mettere a valore questa mole di dati sia le persone capaci di interpretarli? È per l’appunto la parte più complessa del percorso, da affrontare contestualmente o quasi all’evoluzione degli asset. I processi, infatti, dovranno essere coerenti con l’infrastruttura, le persone avere una cultura digitale”.
Al di fuori dell’azienda a essere fondamentale è l’azione e il supporto delle istituzioni, anche in considerazione del fatto che, ricorda Gallo, la “transizione digitale è strettamente legata alla transizione ecologica”. In quest’ottica l’Ad di Italgas esprime l’auspicio che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con le sue risorse vincolate a tempi ben precisi, “obblighi, lo Stato scongelare le riforme, farle in fretta”, perché, “non credo che una pianificazione a 10 anni, ci aiuterà, ci vogliono tempi diversi”.
Fondamentale per Gallo è anche la sburocratizzazione della Pubblica amministrazione. “Bisogna parlare anche di ‘transizione burocratica’, spero – conclude – che i fondi del Pnrr prevedano anche una ‘trasformazione digitale’ per semplificare i servizi della PA, che avrebbe un effetto incredibile sull’economia del Paese”.