Si vota per il Presidente della Repubblica e in molti si augurano che per una volta possa essere una donna a varcare il Quirinale. Ma nel toto nomi di questi giorni, quelli femminili aleggiano nell’aria con leggiadria, quasi fossero candidature di bandiera. Dalla nascita della Repubblica italiana (2 Giugno 1946), dei 4.864 presidenti, ministri e sottosegretari che hanno giurato al Colle appena il 6,56% sono state donne, un numero decisamente esiguo rispetto ad altri Paesi europei e mondiali, che vantano invece una forte leadership rosa.
Al Nord Europa il primato delle leadership rosa
“Nei Paesi del Nord Europa, come Lituania, Norvegia, Finlandia, Islanda, Danimarca ed Estonia, le donne al potere che ricoprono ruoli chiave nelle istituzioni sono un numero decisamente maggiore del nostro. Uno degli esempi più lampanti è proprio l’Estonia, con Kaja Kallas, prima donna premier a guidare il Governo dal 26 gennaio 2021, e Kersti Kaljulaid, presidente della repubblica baltica dal 2016. Segue la Finlandia con Sanna Mirella Marin, attuale Ministra Capo della Repubblica Finlandese, che possiede anche il primato di essere anche la più giovane leader di governo nel mondo a soli 34 anni, e la Danimarca, con Mette Frederiksen, Ministro di Stato dal 27 giugno 2019. In Germania, dopo il «ventennio» di Angela Merkel, il figlio di 9 anni di una cronista del “Rheinischen Post” ha chiesto: «Mamma, anche un uomo può diventare cancelliere?».
Dall’Europa agli USA
Proseguendo in Europa, anche Serbia e Slovacchia hanno una importante rappresentanza femminile al potere, la prima con Ana Brnabić, Primo Ministro della Serbia dal 29 giugno 2017 e la seconda con Zuzana Čaputová, Presidente della Repubblica Slovacca dal 15 giugno 2019. L’Unione europea nel suo insieme poi fa filotto, con le tre più alte cariche ricoperte da donne: Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, Christine Lagarde, Presidente della BCE e Roberta Metsola, neo presidente del Parlamento europeo. Volando oltreoceano, troviamo Kamala Harrys che nel 19 novembre 2021 è diventata la prima donna a ricoprire il ruolo di Vice-presidente degli USA.
Un’Italia retrograda
In Italia solo il 35,7% dei seggi della Camera dei Deputati, ad esempio, è occupato da donne (225 su 630 posti) e grazie esclusivamente alle famose “quote rosa. Il Bel Paese non compare, infatti, nella top ten dei Paesi con più presenze femminili in politica, attestandosi al trentaseiesimo posto della classifica mondiale. Il Paese con più donne in politica è il Ruanda (61,2%), a seguire Cuba con il (53,2%) e la Bolivia con il (53,1%). Il nostro Paese supera la Gran Bretagna, che ha una percentuale di quote rosa in Parlamento pari al 33,8% ma come dimenticare un ex Primo ministro come Margaret Thatcher? Eppure l’uguaglianza politica e non solo sarebbe garantita dagli articoli 3 e 51 della Costituzione, ancora oggi non rispettata.