Si apre la possibilità per le domande di Anticipo pensione, più nota come Ape sociale. La misura è un pezzo della riforma previdenziale in discussione tra sindacati e Governo. Ape doveva andare in soffitta a fine 2021 ma grazie al voto positivo ottenuto dalla Legge di Bilancio, sopravviverà ancora un anno. Governo e parti sociali hanno deciso con Ape sociale di dare maggiori possibilità di inclusione delle domande, al pari di Opzione donna, è prevista la riduzione di anni della età pensionistica e nel contempo alcuni benefici per diverse categorie di lavoratori.
L’impegno economico
Da ricordare che legge di Bilancio ha stanziato 141,4 milioni di euro per la proroga dell’Ape sociale 2022. Ma il rinnovo non è solo annuale, tanto che sono previsti diversi scaglioni: 275 milioni nel 2023, 247,6 milioni nel 2024, 185,2 milioni nel 2025, 104,5 milioni nel 2026 e 16,9 milioni nel 2027.
L’accesso ad Ape
Di Anticipo pensione si parla in questi giorni sia in chiave politico-sindacale, essendo una agevolazione che i sindacati sono riusciti ad ottenere dal Governo, e per il fatto che da questa settimana possono essere inoltrate le domande all’Inps di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’anticipo previdenziale.
Chi ne ha diritto
Possono presentare domanda quei lavoratori che hanno perfezionato i requisiti anche negli anni precedenti, dal momento che Ape sociale è stato prorogato. Ha diritto alla pensione chi ha almeno 63 anni di età. Sono richiesti: 30 anni di contributi ai disoccupati da almeno due anni, caregiver e lavoratori con disabilità pari almeno al 74%; 32 anni per operai edili attraverso il Contratto nazionale di lavoro, per imprese edili e affini, e i ceramisti (classificazione Istat 6.3.2.1.2); conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta (classificazione Istat 7.1.3.3).
Il beneficio previdenziale, che è un anticipo di pensione, spetta fino a quando il lavoratore non raggiunge il primo requisito utile per la pensione di vecchiaia o per quella anticipata. In questo caso l’assegno sarà riportato alla cifra prevista in base ai versamenti ai versamenti contributivi. Gli anni salgono a 36 per i lavoratori di categorie usuranti.
L’Anticipo pensione
L’Ape Sociale è stata introdotta per la prima volta con la legge di bilancio 2017, in via del tutto sperimentale, per accompagnare verso l’età pensionabile soggetti in determinate condizioni e soggetta a limiti di spesa. Si tratta di un’indennità a carico dello Stato erogata dall’Inps a soggetti in determinate condizioni previste dal legislatore, che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.
Le nuove agevolazioni
La partita tra Governo e sindacati sulla Riforma previdenziale è complessa ed è solo agli inizi, tuttavia, per evitare trattamenti che avrebbero penalizzato i lavoratori si è deciso di ampliare le possibilità offerte da Ape sociale. Ad esempio è stato eliminato, per i disoccupati da almeno 24 mesi, il requisito dei tre mesi dalla fine della percezione degli ammortizzatori sociali. Ora per accedere all’Ape sociale oltre ad essere disoccupati da due anni i lavoratori in questione devono aver terminato gli ammortizzatori disponibili, ad esempio la NASpI. Ma non devono più aspettare tre mesi.
Come presentare le domande
Ecco come presentare domande attraverso il portale Inps, accedendo con SPID, CNS o CIE al servizio “Domanda di Certificazione delle condizioni per l’accesso all’APE sociale“; oppure è possibile consultare il Contact center; o ancora attraverso i Patronati.
Lavoro usurante e gravoso
Nel complesso, la legge di Bilancio ha introdotto 8 nuove categorie di lavori usuranti all’elenco di lavori gravosi di 15 già esistenti per l’Ape sociale 2022. Queste tutte le categorie ammesse:
Magazzinieri, addetti nelle professioni qualificate dei servizi sanitari e sociali; operatori della cura estetica; lavoratori impegnati nei servizi personali e assimilati; artigiani, operai specializzati e agricoltori; conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali; operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli; conduttori di forni e altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati; conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta; operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi; conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque; conduttori di mulini e impastatrici; conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali; operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio; operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare; conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento; personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci; personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli; portantini; giardinieri (professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca); professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.