Tutti invocano un accordo ampio ma intanto aumentano confusione e divisioni. Sia nel centrodestra che nel centrosinistra non c’è nessun accordo. Berlusconi prende tempo: forse aspetta di vedere che succede nelle prime tre votazioni per regolarsi. Salvini ha fretta e chiede una decisione entro sabato. Meloni pensa ad un possibile candidato non politico. Letta, Conte e Speranza non fanno nomi. Ma su Draghi metà dei 5 S è contrario, come anche Sinistra italiana.
Centrodestra senza una linea
Si erano lasciati dicendo: uniti su Berlusconi lo saremo anche se rinubncia. Ma ognuno va per la sua strada.
Berlusconi come Quinto Fabio Massimo
Il Cavaliere non è uno che molla alla prima difficoltà. Insiste nel cercare i voti e vuol capire chi ,dopo di lui, ha più possibilità di farcela. Quando avrà chiaro lo scenario deciderà: se si ritirerà vuol essere lui a fare per primo il nome del possibile vincitore e intestarsi il merito della sua elezione.
L’impazienza di Salvini
Il leader leghista,invece, ha fretta e chiede il vertice del centrodestra entro questa settimana. Non vuol dare troppo tempo a Berlusconi e vuol prendere in mano lo scettro del comando del centrodestra. Operazione difficile.
Meloni va per la sua strada
Se Berlusconi lascia Fratelli d’Italia non si farà dettare la linea dalla Lega e proporrà ampia convergenza su un nome che venga dalla società civile. Bel gesto.
Centrosinistra diviso su Draghi
Letta, Conte e Speranza non hanno fatto nessun nome, neanche quello del Presidente del Consiglio. Ma forse ci hanno pensato, visto che metà dei 5S fa la fronda contro Conte e dicono: Draghi resti dov’è. Stessa scelta da parte di sinistra Italiana.
Contro Draghi chi ha paura della crisi di Governo e delle elezioni
Sono tre i filoni dell’ostilità a Draghi. Quello “ideologico” a stento digerisce che stia a Palazzo Chigi, quello che pronostica un disastro sul Pnrr se Draghi sale al Colle e quello, molto ampio, di chi teme che il gioco sfugga di mano:se Draghi lascia non si fa nessun governo e si va alle elezioni.
Gianni Letta si defila
A 86 anni ben portati potrebbe essere il piano B se Berlusconi lascia.In fondo fra 3 anni sarebbe alla soglie dei 90 anni e potrebbe dimettersi dando il via libera all’elezione di Draghi nel 2026. ma lui dice : “Io al Quirinale? Per carità”……