Nuova cassa integrazione, poi aiuti alle imprese colpite dalla crisi, e con le banche discutere una moratoria dei crediti.
La recrudescenza della pandemia, preoccupa Confcommercio. A sottolineare i punti di maggiori difficoltà è il Presidente della Confederazione, Carlo Sangalli, che evoca uno scenario di pesante impatto sul terziario, in particolare sulla filiera turistica.
Cassa integrazione da gennaio
“Sono a rischio”, evidenzia Sangalli, “chiusura migliaia di imprese: dagli alberghi alle agenzie di viaggio, dai tour operator alla ristorazione e all’intrattenimento con la situazione drammatica delle
discoteche.
Occorre, più che urgentemente, un nuovo ciclo di cassa integrazione Covid con efficacia retroattiva dal primo gennaio”.
Inflazione e bollette
I pericoli maggiori per la ripresa si chiamano caro energia e inflazione, due fenomeni che pesano sui consumi delle famiglie ed aggrava i costi a carico del sistema imprenditoriale. Per il leader di
Confcommercio per ridurre il caro energia occorre affrontare “il tema della riduzione della dipendenza dalle forniture estere”. Nel contempo deve essere realizzata una “riforma della struttura della bolletta
elettrica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema”.
Transizione e costi
Il problema energia e transizione ecologia sono temi connessi ma, sottolinea Sangalli ogni impegno nella riduzione del gas serra non può gravare sulle imprese. “Vi è infatti il rischio che, in assenza di
correttivi, i costi della transizione risultino insostenibili per il sistema delle imprese”.
Moratorie e crediti
Da inizio pandemia la Confcommercio chiede un patto con gli istituti di credito e le istituzioni bancarie. In un contesto di crisi come quella attuale per Confcommercio di pone in modo diretto “l’esigenza di
rafforzare gli strumenti di garanzia dei prestiti e delle moratorie per le rate in scadenza”. “La priorità è certamente quella di estendere la moratoria dei debiti bancari avviata con il decreto Cura Italia”,
sottolinea Sangalli, .”Un impegno che va rapidamente negoziato anche a livello europeo con l’Eba, l’autorità bancaria competente. L’obiettivo deve essere quello di ridare ossigeno alle imprese per superare questa
nuova, e in parte inaspettata, emergenza”