Salvini stavolta ha il merito di parlare chiaro. Vuole Draghi a Palazzo Chigi e una personalità di centro-destra al Quirinale. Berlusconi è la prima scelta ma se i voti non dovessero bastare si penserà ad un altro nome. E che ne sarà del Governo? Se Draghi andrà al Quirinale la Lega non resterà insieme a 5stelle e Pd a sostenere un altro esecutivo guidato da un tecnico ancorchè di fiducia di Draghi. Salvini non vuole le elezioni anticipate ma il gioco potrebbe scappare di mano.
Salvini, con Draghi al Governo o mani libere
Nei piani della Lega ci sono due ipotesi: o la permanenza al Governo con Draghi o l’opposizione al prossimo esecutivo per contrastare Fratelli d’Italia che finora ha beneficiato del monopolio del no al governo. Il voto anticipato non è nei desideri della Lega perchè Meloni è ancora troppo avvantaggiata ma nella strategia di Salvini qualcosa potrebbe non funzionare.
Le elezioni anticipate potrebbero diventare inevitabili
Supponiamo che, come dice Renzi, Letta, Meloni e Conte desiderino le elezioni anticipate. Se Draghi va al Quirinale e Salvini si sfila dalla maggioranza, Letta e Conte potrebbero cogliere la palla al balzo per accelerare lo scioglimento delle Camere.
Letta e Conte non vogliono finire nelle mani di Renzi
Senza l’ombrello di Draghi a Palazzo Chigi, e con la Lega scatenata all’opposizione, Pd e 5S sarebbero ancora un volta nelle mani di Renzi che potrebbe quindi tornare a fare il bello e il cattivo tempo. Spettacolo già visto per Letta e Conte che non desiderano il bis. Renzi non vuole le elezioni anticipate ma imporrebbe al Governo la sua linea facendo il diavolo a quattro e riprendendosi la scena e anche i voti a danno del Pd.
Quindi Salvini deve pensarci bene. Se vuole evitare le elezioni anticipate deve preparare un piano B nell’ipotesi che Draghi salga al Quirinale.