“La nostra è una scelta chiara: tutelare il più possibile la presenza e, con essa, i nostri ragazzi e i bambini che vengono da due anni difficili, caratterizzati da discontinuità, che hanno segnato il loro apprendimento”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, spiegando che “nessuno nega che ci sia stata in queste settimane una ripresa dei contagi, legati anche alle festività. Rispetto all’anno scorso c’è, però, una grande differenza: il vaccino. è lo strumento per tutelare la scuola, per un ritorno alla normalità. Chiedo a tutti un atto di responsabilità: a chi tra gli adulti ancora non si è immunizzato, alle famiglie, alle Asl, perché tutti insieme acceleriamo la vaccinazione, in particolare dei più piccoli”. Secondo Bianchi “abbiamo definito i limiti oltre i quali possono scattare delle chiusure mirate con il decreto legge di agosto. Si possono far scattare le lezioni a distanza solo in casi eccezionali. Ma il ricorso massiccio alla dad, oggi, come se i vaccini non ci fossero, sarebbe un errore”. Quanto alla decisione del governatore della Campania De Luca, il ministro osserva che “la legge è molto chiara: permette ai Presidenti di Regione di intervenire solo in zona rossa e in circostanze straordinarie. Queste condizioni oggi non ci sono. Ritengo vi siano gli estremi per impugnare quell’atto”, sottolinenando come quelle adottate “sono regole chiare, decise all’unanimità, che hanno tenuto conto anche delle richieste delle Regioni. In linea anche con gli altri Paesi europei”.