L’atmosfera dell’attesa c’è tutta anche se da diverse cabine di regia sembra che il covid non da’ tregua. Le luci ad intermittenza descrivono perfettamente gli umori degli uomini che cercano “qualcosa” o “qualcuno” che dia un senso diverso alle festività che arrivano. Le case si adornano di attese e i cuori sono sempre più smarriti tra essere e apparire. Le novene volgono al termine mentre i paramenti bianchi sono stati tirati fuori dai cassetti delle sacrestie in attesa di un “Gloria” che si udrà con le orecchie ma non scenderà nei cuori pieni di tutt’altro, di cose che non sono “made in Dio”.
Tante insicurezze, solitudini, paure di non farcela, angosce, ricordi che non vanno via e pianti ancora da archiviare. È Natale: Lui nasce, ritorna a essere posato in una mangiatoia poiché non c’è altro posto nel luogo dove si trova. I posti “in” sono tutto occupati. Per Lui resta solo una mangiatoia. Non c’è posto in questa vita per l’autore della Vita. Lo si cerca per vie diverse, lo si invoca per vie che non sono le sue, lo si bisbiglia per mulattiere dove lui non arriverà’ mai. L’unica strada che permette i “puri di cuore” gli unici che vedranno Dio” è solo Betlemme.
Se non ci si incammina solo per quella strada, se non si imbocca la strada dei poveri, dei dimenticati, dei pastori erranti dove vi è solo la segnaletica “Betlemme” le altre strade sono ingannevoli e portano ai falsi natali che non sono di certo il Suo. Spesso lo si cerca per le strade dei palazzi (ma lui non è nato nei palazzi dell’umano potere) lo si corteggia con una terminologia da “raccomandazione” ma Lui è chiaro nell’aver detto “Il parlare sia Si quando è SI, No quando è NO”.
Lo si cerca tra sontuosità di inni e frasi melliflue e sdolcinate, mentre il prologo di Giovanni è lapidario “Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto”. Betlemme, strada dei poveri, di chi ha il sussulto di aver udito l’annuncio degli angeli “Vi diamo una bella notizia: Oggi è nato per voi il Salvatore”, Betlemme unica e sola strada dell’Incontro tra l’amato e l’amore. Se non si imbocca questa strada e non si oda con il cuore l’annuncio dell’angelo che svela pure il segreto “Troverete un bambino avvolto in fasce e deposto su una mangiatoria”, non sarà il Natale che Dio ha pensato per te. Sarà una festa bella, falsa, vuota senza il festeggiato. Sarà un Natale ingannevole che non riscalda i cuori ma lascia più vuoti di prima. E oggi, con tanto di pandemia intorno, non possiamo più permetterci falsità su falsità’. Andiamo insieme a Betlemme, perché Lui sa cosa dirci per essere più veri di ieri. E che sia un natale vero, di conversione e di incontri sulla strada di Betlemme.