mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Politica

Sciopero. Nessuna data per nuovi incontri tra Governo e Sindacati

Pd e 5S a sostegno delle ragioni di Cgil e Uil. La Cisl difende la linea Draghi

Tra Governo e Cgil e Uil, a meno di una settimana dallo sciopero generale del 16 dicembre, le posizioni restano arroccate. Il Governo non ha previsto nuove riunioni con le parti sociali e i due leader sindacali, Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri, confermano le critiche e la decisione. Piano da cui la Cisl ha preso le distanze.

Politica e sindacato

Le possibilità del ritorno ad un tavolo di trattativa senza che il Governo modifichi la legge di Bilancio, appaiono ora pari allo zero. Tuttavia si assiste ad un balletto di posizioni con alcune sorprese. Con la Cisl che sferza i colleghi di Cgil e Uil e la politica con Pd e M5S che accoglie le ragioni dello sciopero. Il leader Cisl, Luigi Sbarra critica la linea dura intrapresa dai colleghi di Cgil e Uil. La Cisl sottolinea i meriti del premier Draghi. “I rilevanti passi avanti fatti nell’ultimo mese sui contenuti della legge di bilancio, che garantiscono avanzamenti su riduzione delle tasse ai lavoratori e pensionati”, scrive la Cisl che andrà in piazza da sola il 18 per riaffermare la sua volontà di dialogo con il Governo, “risorse per gli ammortizzatori sociali e contratti di espansione, maggiori stanziamenti per la sanità, importanti risorse per la non autosufficienza, pubblico impiego, assegno unico per i figli, uniti all’ impegno forte assunto dal Governo di aprire al più presto, un confronto con il sindacato sulle rigidità della Legge Fornero e di accelerare la riforma fiscale“. In aiuto, invece di Cgil e Uil si levano voci all’interno del Governo, precisamente quelle della sottosegretaria all’Economia, Cecilia Guerra del Pd, e quella del ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli.

“Sul fisco è stata fatta un’operazione di razionalizzazione. Gli effetti redistributivi sono discutibili, io mi ero battuta per un intervento sul cuneo fiscale. Io rappresento la parte di sinistra del governo quindi”, fa presente Guerra, “sono sensibile e preoccupata che si sia arrivati a una manifestazione così importante di dissenso e protesta, credo sia assolutamente legittima e che il sindacato debba svolgere il suo ruolo”. Stessa musica per il ministro Patuanelli. “Lo sciopero è un diritto. Ci sono alcuni temi che i sindacati pongono che”, commenta l’esponente dei 5S, “sono condivisibili, è giusto mettere al centro il tema del precariato, delle pensioni, dei diritti dei lavoratori”.

Trovare i fondi per ricucire

L’obbiettivo della politica è ricucire. L’unica via è mostrare a Cgil e Uil che si farà di più per lavoratori, pensionati e fasce di cittadini in povertà. Il premier Mario Draghi proverà a disinnescare lo sciopero. Sul tavolo il Governo cercherà di mettere 700 milioni per battere il caro bollette. In più, nel dibattito parlamentare, potrebbero arrivare le risorse per togliere il tetto Isee da 25 mila euro al Superbonus per le villette unifamiliari, alcune centinaia di milioni per la scuola, e 150 milioni per mantenere gratuita almeno per altri mesi l’occupazione di suolo pubblico per bar e ristoranti. Una boccata di ossigeno che potrebbe dare a Cgil e Uil la possibilità di ammainare la bandiera dello sciopero, e ricucire anche con i partiti di Governo. Sono proprio i partiti dell’esecutivo Draghi che i due sindacati hanno messo nel mirino ritenendoli responsabili di scelte a danno di lavoratori e pensionati, almeno di quelli con redditi più bassi

Titoli di Stato ed emendamenti

Mentre si cerca un accordo, l’instabilità politica fa finire sotto la pressione dei mercati i titoli di Stato italiani: lo spread tra Btp e Bund tedesco si è allargato di 4 punti base, a quota 134. Mentre in Parlamento le cose vanno per le lunghe con la verifica di quanto costeranno i 700 emendamenti rimasti da discutere, dagli oltre 6 mila presentati dai gruppi politici e poi ritirati. Tra quelli in discussione ce ne sono alcuni che interessano il sindacato, come l’esenzione Iva alle associazioni del terzo settore, l’abbassamento dei requisiti di anzianità contributiva per gli operai edili.

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