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Di Maio: meglio Meloni che Salvini. In ballo la tenuta del centro-destra

L'ex capo politico dei 5Stelle sulla candidatura di Berlusconi al Quirinale
martedì, 7 Dicembre 2021
1 minuto di lettura

Sul nome di Berlusconi, candidato alla Presidenza della Repubblica il centro-destra sarà compatto? Strano a dirsi ma i dubbi vengono proprio a chi non ha nulla a che spartire con quest’area politica. Luigi Di Maio che con Salvini ha pilotato il governo Conte 1, avanza il sospetto che il leader della Lega possa spaccare il centro-destra.

Di Maio che potrebbe, adreottianamente, dire di Salvini di averlo visto da vicino, potrebbe ancora andreottianamente affermare che a pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si si indovina.

L’ex capo politico dei 5 Stelle, da quando non si occupa direttamente del Movimento, ha tirato fuori una elasticità di pensiero quasi “democristiana”, impensabile fino a qualche tempo fa quando ogni suo giudizio era tirato giù con l’accetta. E così la sua frase sibillina sulla “inaffidabilità” di Salvini getta una luce, come dire, sinistra, sulle manovre occulte intorno alla candidatura di Berlusconi.

“Io in questo momento -dice Di Maio- temo molto di più che nel centrodestra ci sia una profonda spaccatura sul Quirinale, soprattutto ad opera di Matteo Salvini che in questo momento non so quanto possa essere affidabile. Sicuramente io reputo più affidabile Giorgia Meloni”.

Di Maio, insomma, adombra l’ipotesi che a silurare nel segreto dell’urna il Cavaliere possa essere proprio il partito del centro-destra che oggi ha più seggi. Uno scenario che Berlusconi non osa neanche lontanamente immaginare, ma contro il quale sicuramente starà predisponendo una linea di protezione basata sulla ricerca di un numero di voti notevolmente più ampio del risicato quorum necessario per l’elezione al quarto scrutinio.

Perché mai Salvini dovrebbe sabotare l’elezione del Cavaliere? Forse perché finora ha provato a distruggergli Forza Italia ma non c’è riuscito? Forse perché teme che il Cavaliere dal Quirinale possa azzerare qualsiasi tentativo del “Capitano” di fare il leader del centro-destra? Forse perché Berlusconi al Quirinale farebbe quadrato intorno a Draghi togliendo spazio all’irrequietezza salviniana? Chissà.

Una cosa è certa. DI Maio ha lanciato un assist inatteso a Berlusconi, non certo con l’intenzione di votarlo, ma quanto meno per dirgli di guardarsi bene le spalle.

E questo la dice lunga su quanto sia piena di stranezze, e a quasi incomprensibile, la politica di Salvini.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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