Giornata segnata da divisioni politiche tra partiti di maggioranza e tra Governo e sindacali. Clima che non ha fermato la volontà di Draghi di tenere la barra dritta su due temi che indica come priorità. La questione sociale della “solidarietà” in aiuto delle fasce più povere; e il sostegno a famiglie, giovani coppie e infanzia. Argomenti su cui Draghi ha indicato gli obiettivi di Governo. In sintesi la riduzione del caro bollette, l’assegno unico, misure per la tutela all’infanzia, la realizzazione di asili i nido e incentivi per le giovani coppie.
Percorso che il premier indica come punti di dialogo per ritrovare una possibile sintonia con i sindacati e in generale con le parti sociali.
Ricerca che ieri sera è caduta in uno scenario di incertezze.
Maggioranza divisa
Il film della giornata si era aperto con l’ipotesi di un contributo di solidarietà da parte dei redditi più alti, per mitigare gli aumenti delle bollette per le famiglie. In discussione in Cabina di regia la proposta di non tagliare le aliquote Irpef per redditi superiori ai 75 mila euro, i 248 milioni risparmiati sarebbero stati indirizzati verso le famiglie a basso e bassissimo reddito. L’accordo annunciato in tarda mattinata come cosa fatta, è svanito nel pomeriggio durante il Consiglio dei ministri per la contrarietà del Centrodestra, dei 5S e Italia Viva.
Per evitare spaccature nel Governo la misura è stata cancellata. Per rimediare in serata è spuntata una nuova ipotesi, con la individuazione di 300 milioni aggiuntivi di risorse individuate nel bilancio dello
Stato e che serviranno sempre per abbattere il caro bollette.
Dal sindacato ancora no
Cgil, Cisl e Uil, pur con sfumature diverse nelle dichiarazioni dei loro leader, Landini, Sbarra e Bombardieri, continuano a giudicare le proposte del Governo (7 miliardi per la rimodulazione dell’Irpef e un
miliardo per l’Irap) del tutto insufficienti.
“Non siamo soddisfatti”, commenta il segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri, “la proposta del governo sul fisco non dà risposte a lavoratori e pensionati”. Il motivo, osservano i dirigenti sindacali,
“perché la proposta del governo sul fisco non dà risposte a lavoratori e pensionati”. PierPaolo Bombardieri inoltre precisa:
“L’idea di congelare il taglio Irpef per i redditi oltre 75mila euro non è la nostra richiesta. Abbiamo chiesto che le risorse siano utilizzate sul cuneo fiscale e dare potere d’acquisto a lavoratori e pensionati,
con misure strutturali. Le scelte non vanno in questo senso”. In caso di un mancato accordo, alla domanda di un possibile sciopero le risposte sono di attesa. “Vediamo”, osserva il leader della Uil, “aspettiamo di
capire la proposta finale. Aspettiamo fino alla fine, nei prossimi giorni valuteremo e decideremo”.
Draghi, famiglie e giovani
Malgrado le tensioni gli obiettivi del Premier a sostegno delle famiglie rimangono inalterati e a tutto campo. Un impegno che parte da una riflessione sociologica. “Formare una famiglia è una scelta intima”,
osserva Draghi durante il suo intervento alla Conferenza nazionale della famiglia, “che appartiene alla sfera personale e di coppia.È una decisione influenzata da tanti fattori, anche culturali, che evolvono
nel tempo”. “Questi motivi spiegano, almeno in parte”, osserva Draghi, “alcuni dei cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni. In particolare, il calo della proporzione di famiglie con figli; la riduzione del numero
di figli per coppia; e l’aumento dell’età media in cui si ha il primo figlio. Negli ultimi anni, questa scelta è stata sempre più condizionata dalla precarietà economica e lavorativa dei giovani”.
Aiuti a coppie e infanzia
Entrando nei numeri il presidente del Consiglio ricorda i progetti messi in campo dal Governo.
“Finalmente da gennaio si potrà fare domanda di assegno unico”, fa presente Draghi, “uno strumento semplice, universale per tutte le famiglie a prescindere dalla condizione lavorativa, uno strumento equo
perché sostiene più intensamente chi ha un reddito basso”. “Nel Pnrr, abbiamo investito quasi 6 miliardi per rafforzare in maniera strutturale i servizi per l’infanzia e sostenere in particolare i genitori che
lavorano”, ricorda ancora il premier, “gli obiettivi che abbiamo per i prossimi cinque anni sono molto ambiziosi”. Così come i piani per l’infanzia.
“Aggiungiamo 264 mila nuovi posti nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, un aumento di oltre il 70%”, evidenzia infine Draghi, “Ristrutturiamo o adattiamo almeno mille edifici per ampliare l’offerta del tempo pieno con il servizio mensa. Realizziamo o riqualifichiamo 230 mila metri quadri per palestre”.
Cdm, più tutele alle donne
Dai temi fiscali a quelli della emergenza sociale, come la lotta contro la violenza sulle donne.
Consiglio dei ministri ha infatti dato il via libera, al disegno di legge per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica. Un testo a cui hanno
lavorato le ministre Elena Bonetti, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia , Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Fabiana Dadone ed Erika Stefani.
Per alcuni dei reati contro le donne, in particolare nei casi di violenza domestica, i magistrati potranno procedere anche d’ufficio. Il testo prevede novità anche sotto il profilo giudiziario.
L’organo di polizia che procede a seguito di denuncia o querela in ambito di violenza domestica, “qualora dai primi accertamenti emergano concreti e rilevanti elementi di pericolo di reiterazione della
condotta”, lo comunica al prefetto competente il quale può adottare “misure di vigilanza dinamica, da sottoporre a revisione trimestrale, a tutela della persona offesa”. C’è poi il fermo per i reati di stalking e
violenza sessuale. Una stretta decisa sull’ammissione condizionata della pena, che sarà possibile solo se il reo abbia compiuto un percorso di recupero. Carcere per chi manomette il braccialetto elettronico e
obbligo di informare la vittima se il suo aggressore sta per essere scarcerato.