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Bilancio. Sindacati: nessun accordo. In Parlamento pioggia di emendamenti. Draghi rilancia: taglio bollette e aiuti alle famiglie

martedì, 30 Novembre 2021
1 minuto di lettura

Niente accordo nell’immediato, ma la prospettiva di una intesa rimane nella priorità dei sindacati. L’incontro tenuto lunedì sera al Ministero dell’economia e finanza non ha prodotto quel confronto di merito sulla riforma del fisco. Sbagliati, per alcuni osservatori, anche i tempi del confronto. Il percorso della riforma – con i primi 8 miliardi destinati a tagliare l’Irpef e ridurre l’Irap – è già alle prese con un dibattito parlamentare stretto e condizionato dalla presentazione di 6.290 emendamenti. Da un lato quindi i leader dei partiti di Governo che blindano la legge di Bilancio, e dall’altro i parlamentari che nel seguire le loro logiche rendono l’approvazione una gara agli ostacoli. In questo contesto trovare un accordo tra Ministero e sindacati è una avventura complicata, forse anche inutile perché il Parlamento potrebbe di nuovo cambiare le decisioni prese.

Sindacati insoddisfatti

Cgil, Cisl e Uil bocciano l’intesa tra partiti e governo sulle tasse e chiedono di concentrare gli 8 miliardi su buste paga e pensioni. Sulle tasse a giudizio dei leader sindacali si sta commettendo “un errore” e, fa presente il segretario della Cgil, Maurizio Landini “assieme valuteremo tutto ciò che è necessario per far cambiare idea a governo e maggioranza”. Fino a quando non ci sarà un chiarimento, nuovi incontri “non sono previsti”, aggiunge Pierpaolo Bombardieri. L’irritazione del sindacato è palpabile nel mirino il ministro Daniele Franco che si è “limitato a presentare”, sottolineano
le Confederazioni, “senza un pezzo di carta l’accordo fatto in cabina di regia”.

Confronto politico

La palla torna ai partiti e al Parlamento, i capi delegazione e capigruppo delle Camere sono pronti a presentare le loro richieste sulla manovra. Poi il dibattito e il voto diranno come cambierà la manovra. In questo scenario il tempo deciderà le prossime mosse. Questo varrà anche per i sindacati che dovranno decidere come dare seguito al mancato confronto con ministero e Governo. E, soprattutto, come ritrovare una sintonia sulle scelte da fare.

Draghi e gli aiuti alle famiglie

Intanto ieri il premier Presidente del Consiglio Draghi, lancia proposte che interessano il sindacati. Il premier intervenendo alla iniziativa “Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile”, cita due temi che possono far ritrovare una sintonia . Auspica sui temi strategici: “Una collaborazione tra tutte le parti”. “E’ molto importante che per sfide essenziali per l’Italia e il futuro tutti trovino il modo di andare d’accordo”. Ed annuncia:
“Nel frattempo, per limitare i rincari nel breve periodo e aiutare in particolare le famiglie più povere”, sottolinea Draghi, “abbiamo stanziato 1,2 miliardi di euro a giugno e oltre 3 miliardi a settembre. Interveniamo in legge di bilancio e siamo pronti a continuare a farlo, con particolare attenzione per le fasce più deboli”.

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