Come sarà il mondo del commercio e del turismo nel dopo pandemia. Ad indagare sul futuro, ammesso che ci si possa liberare del Covid in tempi ragionevoli, è la Fipe la Federazione italiana pubblici esercizi che ha celebrato la sua Assemblea 2021 dedicandola alla filiera dell’agroalimentare e del turismo. “Settori fondamentali per il rilancio del sistema Paese dopo la pandemia e anche per rafforzare il brand Italia”, scrive la Fipe.
Valori e ristorazione
Nel corso dell’evento è stata presentata la Carta dei valori della ristorazione italiana che è stata sottoscritta dagli ospiti presenti. Ad aprire i lavori sono stati gli interventi del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli e del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia e a seguire la relazione del “padrone di casa” il presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani. A concludere il programma della giornata si è tenuta una tavola rotonda sul tema con Marilisa Allegrini, Cantine Allegrini; Livia Iaccarino, Ristorante Don Alfonso 1890; Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura; Marco Lavazza, Presidente Unione Italiana Food; Giulio Rapetti Mogol, Presidente SIAE; David Granieri, Vice Presidente Coldiretti.
Spesa in crescita
Nel 2021 la spesa degli italiani per consumi alimentari fuoricasa (il cosiddetto Horeca) tornerà ad oltre 63 miliardi di euro, con un incremento del 17,2% rispetto al 2020, ma ancora sotto i livelli pre-Covid per oltre 20 miliardi di euro. “L’impatto della pandemia sulla ristorazione”, rivela la Fipe, “è stato devastante anche a livello internazionale: in tutti i Paesi del vecchio continente la flessione dei consumi è stata superiore al 30%, con punte di oltre il 40% in Spagna. Strettamente connesso con la ristorazione il turismo: prima della pandemia la sola spesa turistica destinata alla ristorazione valeva 18,5 miliardi di euro, con 8,4 miliardi di euro garantiti dal turismo straniero, con un valore aggiunto pari a circa 7 miliardi”.
Sangalli: rispettare i diritti
Nel suo intervento, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha sottolineato che la Fipe è “un simbolo dell’economia di socialità, un’economia diffusa che scandisce i tempi delle comunità, dai piccoli centri alle metropoli”. Sangalli ha poi ricordato come le recenti manifestazioni no vax abbiano rappresentato un grave danno per le imprese ed in particolare per i pubblici esercizi che hanno dovuto chiudere e hanno anche subito danni. “L’insoddisfazione è un diritto”, ha detto il presidente di Confcommercio”, ma bisogna rispettare anche i diritti degli altri”. “Tutta la Confcommercio è scesa in piazza con il mondo della ristorazione e lo abbiamo fatto in modo pacifico”, ha ricordato Sangalli.
Attendere il 2023
Per i consumi bisognerà invece attendere il 2023. “L’inflazione e l’aumento delle spese obbligate rischiano di ridurre i consumi nei prossimi mesi”, ha aggiunto Sangalli, “siamo convinti che bisogna prestare più attenzione all’eredità della pandemia sul tessuto delle imprese e in particolare sul terziario. Non c’è una formula magica, ma una buona ricetta per la crescita esiste ed è quella che riassumo con 4 C, come le vitamine per l’economia: collaborazione, competenze, cultura e coraggio”.