Semplificare e non introdurre ulteriori complicazioni. L’appello è quello degli Edili della Cna Costruzioni che teme un nuovo groviglio di norme che “rischierebbero di limitare fortemente l’offerta nel mercato della riqualificazione edilizia”.
Forte preoccupazione
La Confederazione degli artigiani mostra la sua contrarietà “rispetto ad alcune proposte che mirano nuovamente a cambiare le regole del gioco in corso d’opera”, protesta la Cna, “innalzando i livelli di qualificazione per gli interventi di riqualificazione, prendendo a riferimento il sistema di certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare d’appalto Soa”.
Meccanismi da rivedere
“Sappiamo bene che questi meccanismi si sono sempre mal conciliati”, prosegue la Confederazione degli artigiani, “con il mondo dei lavori legati alle piccole e medie imprese contrariamente a quello degli appalti pubblici, rappresentando piuttosto elemento di allontanamento di quest’ultime dai mercati dove vengono
richieste”.
Puntare sul mercato
La Cna ritiene poi, “assolutamente sbagliato per il mercato, per le imprese e per i clienti, ipotizzare soluzioni che produrrebbero esclusivamente una pericolosissima restrizione dell’offerta nel mercato della riqualificazione”.
“È altresì pretestuoso”, polemizza la Cna, “indicare l’adozione del sistema di qualificazione Soa quale garanzia per arginare episodi di frodi e imbrogli, sostenendo in modo capzioso che certi fenomeni siano
da ricercare nel mondo della piccola e media Impresa”.
Le leggi ci sono
La mole di adempimenti, visti di conformità, prezzari, limiti di spesa, “fino ad ora introdotti rappresentano sufficienti elementi di garanzia e di controllo del mercato, del resto”, sottolinea la Cna, “il recentissimo Decreto antifrodi che va migliorato per evitare il blocco delle attività, è già intervenuto in maniera condivisibile nelle finalità e negli obiettivi”.