Gusmeroli (Lega): “Occasione unica per 5 milioni di aziende, dipendenti e pensionati”
Marattin (Iv): “Nessun problema di cassa, è la volta buona per ridurre ritenuta d’acconto”
Pichetto Fratin (Fi): “Bene proposta di legge, serve modello flessibile che garantisca certezza nei conti”
“Nel decreto fiscale o nella manovra di bilancio è possibile prevedere la rateizzazione annuale del pagamento delle tasse e la riduzione, finanche l’abolizione, della ritenuta d’acconto senza aggravi per le casse dello Stato. Si tratterebbe di una vera e propria riforma a costo zero in grado di aiutare oltre cinque milioni di aziende, famiglie, dipendenti e pensionati nel difficilissimo periodo post Covid 19”. Questa la proposta di Alberto Gusmeroli (Lega), vicepresidente della commissione Finanze della Camera illustrata nel corso del webinar “Irpef, tra acconti saldi e proroghe una proposta per semplificare” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.
“Ma non c’è molto tempo. Bisogna approfittare della finestra compresa tra il 17 e 31 dicembre perché in questo periodo sarebbero state già pagate 12 mesi di ritenuta d’acconto. Rateizzando il secondo acconto tra gennaio e giugno dell’anno successivo. Sarebbe la prima volta che il 50% delle tasse si pagano ad anno concluso, senza finire a credito. Un modo efficiente per fare i calcoli a consuntivo. Problemi di cassa non ce ne sono. Guardando la Cassa dello Stato degli ultimi 5 anni non è mai scesa al di sotto dei settanta miliardi. In questo momento ce ne sono ottanta, mentre questa operazione avrebbe un costo di circa nove miliardi”.
“Una proposta – chiarisce Gusmeroli – nata circa un anno fa ad agosto 2020 quando proprio l’Agenzia delle Entrate propose un sistema mensile di calcolo acconti e saldi. I commercialisti e le associazioni di categoria si allarmarono temendo che questo cash flow tax significasse il calcolo dei bilanci ogni mese e quindi ulteriori complicazioni. Tutto sommato, basta invece rateizzare il secondo acconto di novembre, pari al 50% delle imposte e che riguarda tutti i lavoratori autonomi e altri dipendenti e pensionati con altri redditi e dopo i sondaggi effettuati da Istat ed Eurostat abbiamo deciso di formulare questa proposta”.
La soluzione che incassa il parere favorevole di Gilberto Pichetto Fratin (Fi), viceministro per lo Sviluppo economico: “Ritengo che questa proposta di legge che riguarda il sistema degli acconti e dei saldi sia da valutare con positività. Parliamo di una questione a lungo dibattuta durante il periodo di lockdown e nel corso dell’intera emergenza sanitaria da Covid 19. Credo che il tema debba essere approfondito nell’ambito della legge delega della riforma fiscale e nei testi unici che dovranno regolamentare parte delle imposte e i sistemi di accertamento e riscossione con criteri omogenei. Mai come adesso abbiamo bisogno di mettere in campo un meccanismo di acconti e saldi che sia semplice, facile da gestire e rateizzabile. Governato da una gestione flessibile che garantisca il massimo della certezza. È un’occasione, c’è la possibilità di effettuare interventi selettivi. Oltre alle nostre proposte si può parlare di abolizione di Irap e anche qualcosa di Irpef, che ridurrebbe il contenzioso proprio sui professionisti. O ancora l’abolizione delle 20 microtasse, il cui costo di gestione è maggiore del gettito stesso. I professionisti – conclude Pichetto Fratin – possono svolgere un grande ruolo da questo punto di vista sul Pnrr, perché sono quelli più vicini alle imprese, alle attività economiche”.
Una proposta che ha trovato il sostegno fin da subito di Luigi Marattin (Iv), presidente della Commissione Finanze della Camera: “Questa nuova soluzione è molto interessante ed ha una paternità condivisa. Il tema della Cassa esiste, ma non credo che in questa fase, in cui lo Stato non è in difficolta, sarebbe un problema. Non so se si riuscirà davvero ad abolire la ritenuta d’acconto ma potrebbe essere massicciamente abbattuta, eliminando anche il problema dei professionisti che vanno a credito. Avvicinerebbe lavoratori autonomi e dipendenti, in quanto entrambi pagherebbero le tasse ogni mese. Si eliminerebbe il problema delle aziende che pagano tasse su redditi ancora non realizzati. Io non vedo grossi motivi per cui questa proposta non possa essere vincolata e noi stiamo insistendo parecchio. Riteniamo sia utile subito andare ad aggiungere gli emendamenti. Non credo sarà una riforma epocale ma non vorrei nemmeno che fossimo alla vigilia di provvedimenti spot, come questo che è un ottimo provvedimento ma non è una riforma fiscale. Non deve essere nemmeno un mero intervento di make up. Ci sono 4 imposte con dei difetti sostanziali e questo provvedimento deve risolvere questi difetti”.
Il parere dei professionisti è stato espresso da Antonio Moltelo (consigliere dell’Istituto nazionale degli Esperti contabili), e Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione Cnpr): “Dalla lettura del Disegno di legge delega Draghi prospetta una riforma fiscale complessiva. Ci sarà spazio per la proposta di rateizzare i versamenti delle imposte a saldo e in acconto nonché l’abolizione della ritenuta d’acconto sui compensi dei lavoratori autonomi? Sarà possibile portare avanti questo disegno di legge? I lavoratori indipendenti sono soggetti ad un esborso importantissimo tant’è che ci si trova ad essere ricchi il 31 ottobre e molto poveri il 31 dicembre. Vogliamo dare un input. Quest’anno, come tutti gli altri, alla fine di luglio l’Agenzia delle Entrate ha emanato una circolare in materia di oneri deducibili. Questa presentazione ha provocato lo slittamento del pagamento di redditi e imposte, tant’è che il rateizzo del saldo e del primo acconto è avvenuto in maniera bizzarra, ovvero una prima rata si pagava il 1 settembre e un’altra il 12, quindi non è stato rateizzato nulla. Sarebbe possibile inserire un silenzio fiscale nei 60 giorni precedenti alle dichiarazioni e ai pagamenti? Una norma che somiglia al silenzio elettorale e che non comporti slittamenti, ritardi o accumuli”.