Delusa e critica verso il Governo. Così Confedilizia nell’evidenziare la “decimazione” del sistema dei Bonus per la casa. La Confederazione analizza i punti della manovra di bilancio e del dibattito parlamentare, sottolineando le incongruenze e i limiti di scelte che penalizzano imprese e proprietari di immobili.
Niente sgravi fiscali
“La manovra approvata dal Governo è molto deludente”, scrive Confedilizia, “Non solo non contiene alcuna riduzione del gravoso carico di tassazione sugli immobili, ma opera una vera e propria decimazione del sistema di incentivi per gli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza del nostro patrimonio edilizio. Un sistema, peraltro, unanimemente riconosciuto come indispensabile volano di crescita economica”.
Parametri Isee incongrui
Il superbonus 110% è stato prorogato al 2023 solo per i lavori in ambito condominiale. Questo il punto che per Confedilizia pregiudica ogni possibile programmazione di lavori per una platea più ampia.
“Per le case singole”, fa presente mia Confederazione, “l’estensione è di soli 6 mesi e condizionata ad un parametro, l’Isee, di cui non si comprende l’attinenza con un incentivo fiscale e che comunque escluderà dalla misura la stragrande maggioranza dei potenziali utilizzatori. Cosa tanto più grave se si pensa all’urgenza di interventi, specie di miglioramento sismico, che si registra in molte aree interne del nostro Paese la salvaguardia dei borghi interessa solo a parole, evidentemente”.
Riqualificazioni eliminate
“Il bonus facciate del 90% viene di fatto eliminato”, osserva polemica la Confedilizia, “facendo morire sul nascere l’attività di riqualificazione delle città italiane che si era appena avviata, mentre il bonus mobili viene ridotto a meno di un terzo”. Altra delusione è l’eliminazione dello sconto in fattura. “A tutto ciò si aggiunge il carico da undici dell’eliminazione – per tutti gli incentivi escluso quel che resta del superbonus – del meccanismo dello sconto in fattura e della cessione del credito”, evidenzia infine la Confederazione, “creato proprio per agevolare l’utilizzo delle detrazioni, specie da parte delle famiglie a basso reddito.
L’effetto di queste novità è facile da prevedere: in futuro meno cantieri e meno lavoro, oggi rischio paralisi per gli interventi programmati o già avviati”.