lunedì, 16 Dicembre, 2024
Attualità

Contro il Covid è necessario cambiare aria

Intervista a Paolo Calamandrei (Genialpure) sulle nuove tecnologie di purificazione degli ambienti

La pandemia da non è ancora vinta anche se sembra sotto controllo. Nella lotta al virus importante è la qualità dell’aria che respiriamo. Ne parliamo con Paolo Calamandrei, AD di Genialpure Italia una società americana leader nella produzione di purificatori dell’aria.

Quali sono le ultime conquiste dell’innovazione tecnologica nella battaglia contro virus e batteri?
Dopo quasi due anni dall’inizio dell’emergenza coronavirus, sappiamo che questa non sarà l’ultima pandemia dei nostri tempi. Non a caso, l’OMS sta spingendo per l’approvazione di un Trattato internazionale sulle pandemie per prevenire e contrastare future minacce pandemiche. Gli spillover, il cosiddetto salto di un virus o di un altro patogeno da una specie a un’altra, sono quasi triplicati negli ultimi 40 anni a causa dell’azione dell’essere umano sull’ambiente: le deforestazioni che hanno sottratto spazio vitale alle altre specie animali e i cambiamenti climatici, sono la dimostrazione di un “equilibrio” che si è spezzato. Purtroppo, nonostante le epidemie degli ultimi anni come la SARS e la MERS ( entrambi appartenenti alla famiglia dei coronavirus), non si è fatto molto per invertire la rotta. Considerato l’aumento della frequenza, della complessità e della virulenza dei patogeni da cui dobbiamo difenderci, è necessario introdurre delle tecnologie sempre più efficaci. Ad esempio, la tecnologia DFS, (Disinfecting Filtration System), è stata sviluppata in collaborazione con il governo americano proprio per un eventuale attacco batteriologico, quindi progettata per l’ignoto. A conti fatti, si è rilevata fondamentale nel contrasto della diffusione del virus.

Inoltre, test specializzati, condotti dal Dr. Sattar, consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), hanno dimostrato che la tecnologia brevettata DFS disattiva i batteri, uccide i virus e inibisce la crescita dei microrganismi grazie alla condizione micro biostatica, dando vita al “più potente sistema di purificazione dell’aria per spazi interni al mondo”. La tecnologia DFS ha dimostrato di rimuovere dall’aria un virus proxy per la SARS-CoV-2 (RNA virus MS2)1: i risultati di questi dati mostrano un’eliminazione del 99,987% in 10 minuti del surrogato di dimensioni di 0,03 micron.

La ricerca di tecnologia avanzata nel settore della purificazione dell’aria, sta facendo passi da gigante. Sono convinto che questi sistemi potranno fornire un grande contributo per contenere la diffusione di future minacce pandemiche. Non solo. Ci consentiranno di salvaguardare la nostra salute da malattie polmonari e cardiovascolari, alle quali saremo altrimenti soggetti. Gli spazi interni, infatti, possono essere fino a 100 volte più inquinati degli spazi esterni, per effetto di particelle nocive, contaminanti e batteri. Oltre alle allergie e ai ritmi del sonno disturbanti, l’inquinamento dell’aria interna è stato collegato al cancro ai polmoni, all’asma, alle malattie cardiovascolari e al morbo di Alzheimer. Secondo l’OMS la scarsa qualità dell’aria che respiriamo negli spazi interni causa il 29% delle morti legate al cancro ai polmoni, il 24% di quelle per ictus e il 25% di quelle legate a malattie cardiovascolari. I dati pubblicati dall’OMS ci dicono, inoltre, che l’80% delle persone che abitano in agglomerati urbani vivono in aeree dove i livelli di inquinamento superano le soglie consentite. Eppure oggi la tecnologia ci permette di ridurre fortemente il rischio di contrarre malattie, semplicemente dotando la nostra casa o l’ufficio dove lavoriamo di un piccolo ma efficiente purificatore d’aria. Tuttavia, bisogna stare molto attenti nella scelta: la capacità di filtrazione che deve essere almeno superiore ad HEPA13 e la portata volumetrica dell’apparecchio (che si misura negli USA con un valore standard chiamato CADR). LA portata volumetrica misura la capacità del purificatore di ricambiare velocemente l’aria dello spazio nel quale è sistemato (sarebbe consigliabile almeno 1 volta l’ora) in modo da mantenere la concentrazione delle particelle in sospensione sempre sotto i limiti di guardia.

Come funziona la purificazione degli ambienti chiusi?
È ormai accertato che la maggior parte dei contagi da Covid, così come la maggior parte di tutte le influenze o altre affezioni delle vie respiratorie, sono causate dal così detto effetto airborne, cioè dall’inalazione per aerosol di particelle che rimangono in sospensione e che escono dalla nostra bocca quando parliamo o semplicemente respiriamo. Queste particelle hanno una dimensione inferiore ai 5 micrometri delle gocce (droplets), dalle quali ci difendiamo con le mascherine, e si diffondono nell’aria andando presto a saturarla. Oggi un’efficiente purificazione dell’aria è una valida risposta per il contenimento dei contagi Covid e allo tempo stesso rappresenta una soluzione continuativa e di lungo termine per qualsiasi tipo di virus e malattie polmonari e cardiovascolari causate dall’aria che respiriamo negli spazi interni.

Credo che oramai a nessuno di noi verrebbe in mente di rimanere in una sala d’aspetto dove c’è un soggetto che tossisce insistentemente, senza aprire porte e finestre oppure senza un adeguato sistema di purificazione dell’aria. Oggi la tecnologia applicata ai vaccini e quella applicata alla purificazione dell’aria ci stanno consentendo di riprendere progressivamente la nostra vita e di salvare l’economia. La nostra tecnologia DFS è una delle pochissime che si è di fatto dimostrata sino ad oggi veramente efficace nel contrasto al virus. Negli USA sta consentendo il rientro in sicurezza negli ospedali, edifici federali e scuole negli Stati Uniti, ed è utilizzata anche negli uffici di Pepsi Cola, Louis Vuitton, Mc Donald e Bausch & Lombs – e da alberghi e resort – Marriott, Waldorf Astoria, Ritz-Carlton, Hyatt, Sheraton, Hilton.

Discorso a parte è poi quelle delle scuole, i sistemi di purificazione intellipure sono oggi i più diffusi nelle aule del mondo. In Germania, dove sono stati fatti studi più approfonditi, nelle classi dotate di macchine di purificazione dell’aria in caso di rincontro di un positivo, viene posto in quarantena soltanto l’alunno che siede a fianco del contagiato, cioè il soggetto esposto al rischio dell’effetto droplets. Le evidenze scientifiche, infatti, hanno dimostrano l’abbattimento del rischio di contagio da airborne.

Considerando che mediamente il costo dell’acquisto e della manutenzione di impianti di purificazione dell’aria è di circa 1 euro a metro cubo all’anno, si può stimare che il costo annuo per la messa in sicurezza di tutte le 370.611 classi italiane e quindi di tutti i 7,6 milioni di studenti (dati MIUR 2019) sarebbe di circa 66 mln di euro all’anno, ed avrebbe ricadute positive sul sistema sanitario nonché sulla produttività del sistema Paese. Detto ciò, dovremmo chiederci come mai paesi europei, come Germania e Francia, stanno incentivando l’introduzione di purificatori d’aria nelle scuole, mentre in Italia ci siamo fermati ai banchi a rotelle.

Quanto incide l’inquinamento indoor sulla salute delle persone e anche delle aziende?
Nel rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal titolo “Ambient Air Pollution: a global assessment of exposure and burden of disease”, si riconosce l’inquinamento atmosferico (outdoor e indoor) quale principale fattore di rischio ambientale per la salute della popolazione mondiale. Poiché si stima che nei Paesi sviluppati la popolazione passa il 90% del proprio tempo in ambienti chiusi (case, uffici e scuole), la qualità dell’aria negli ambienti indoor diventa cruciale per la salute e per il benessere.

Una pubblicazione dell’Official Journal of the The International Society for Environmental Epidemiology (ISEE) del novembre 2008, facendo un’istantanea della situazione in California, ha stimato l’impatto degli inquinanti indoor sulla mortalità prematura in circa 50 miliardi di dollari all’anno.

Inoltre, studi di laboratorio hanno appurato che l’impatto dell’inquinamento dell’aria interna e della scarsa ventilazione producono una riduzione del 2% della produttività dei lavoratori negli uffici e nelle scuole. Si stima quindi, che in California, l’impatto sulla produttività, inclusi stipendi e benefit, costi 8,5 miliardi di dollari all’anno. L’impatto del costo totale dell’inquinamento dell’aria indoor sulla salute e sulla produttività in California è stimato in almeno 60 miliardi di dollari all’anno nel 2007.

Qualche dato sulla situazione italiana si può evincere dagli studi della Commissione sulla qualità dell’aria, pubblicati dal Ministero della salute nel 2001. L’indagine ha tenuto conto solo degli effetti diretti e ha focalizzato l’attenzione solo sugli inquinanti che causano un effetto più grave sulla salute, per i quali all’epoca esistevano delle evidenze molto concrete sulla relazione esposizione/effetto: allergeni indoor (acari, muffe, forfore animali), il radon, il fumo passivo, il benzene e il monossido di carbonio. Il costo complessivo annuo, così calcolato, è risultato superiore a 152 -234 milioni di euro. Nella realtà il danno economico e sociale attribuibile all’inquinamento indoor nel nostro Paese è verosimilmente più elevato di quello riportato nell’indagine, che non ha valutato i costi indiretti, come il calo della produttività. Lo studio, comunque già nel 2001, concludeva che l’inquinamento indoor è causa di una vasta gamma di effetti indesiderati, quali disagio sensoriale, irritazione, cefalea e astenia, fino a gravi danni alla salute, comprese malattie croniche ed effetti di tipo cancerogeno. Oggi finalmente qualcosa si sta muovendo anche in Italia, anche in ragione di una maggiore sensibilità delle persone. Presto sceglieremo un ristorante od un centro commerciale, non solo per la cucina o l’offerta di servizi, ma anche per i livelli di sicurezza dell’aria indoor che saranno in grado di offrire.

Ci parli della sua azienda e di come si colloca in questo scenario
Intellipure è una società americana leader da trentacinque anni nel settore dei sistemi di purificazione d’aria, che ha saputo conciliare nel suo lavoro di ricerca l’innovazione tecnologica con la tutela dell’ambiente e la salute delle persone. Ad oggi, infatti, grazie alla tecnologia brevettata DFS (Disinfecting Filtration System), sviluppata grazie ad una sovvenzione militare degli Stati Uniti, offre i sistemi di purificazione dell’aria più performanti sul mercato. Per avere un termine di paragone, i filtri HEPA garantiscono l’eliminazione di particelle inquinanti fino a 0,3 micron, mentre il virus Sars-Cov2 presenta una dimensione compresa tra gli 0,04 e 0,14 micron: il sistema DFS cattura il 99% di particelle di dimensioni fino a 0,007 micron. Più nello specifico, il (DFS) utilizza una griglia ad alta energia, creando una condizione di microbiostasi che impedisce a qualsiasi patogeno di poter vivere o crescere all’interno del filtro. Ecco perché negli Usa il marchio Intellipure, rappresenta una garanzia nel campo della purificazione d’aria e viene utilizzato, in ospedali, alberghi, uffici federali, attività commerciali, abitazioni private e persino stadi di basket, oltre ad essere il sistema più diffuso nelle scuole, con oltre 260.000 aule messe in sicurezza.

Attraverso la società Genialpure abbiamo portato questa tecnologia in Italia. La sfida maggiore nel nostro Paese è quella di fare comprendere, tanto alle persone quanto alle Istituzioni, l’impatto negativo sulla salute causato dall’inquinamento dell’aria negli ambienti al chiuso.

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