È stata Bari a ospitare il prestigioso congresso internazionale “Precision Making in A.R.T” (Medicina di Precisione in ambito procreativo) dal 30 Settembre al 1 Ottobre 2019: prima tappa di un percorso che porterà il capoluogo pugliese a diventare centro del Mediterraneo nel Settembre 2020 con il Meeeting annuale della Mediterranean Society of Reproductive Medicine, la cui Presidenza verrà affidata a Giuseppe D’Amato, Direttore del centro di riferimento regionale per medicina riproduttiva a Conversano.
“Le problematiche della fertilità, trattate in questo grande convegno scientifico, vedono al centro il rischio riproduttivo legato all’esposizione materna e fetale agli interferenti endocrini, ai metalli pesanti e agli altri inquinanti che possono influenzare con meccanismi epigenetici sia le possibilità di concepimento, non solo femminili ma anche maschili, sia determinare precoci alterazioni embrionali o del feto nei suoi primi mille giorni di vita”, ha chiarito Giuseppe D’Amato, co-presidente del congresso insieme ai colleghi Volpe, Gentile e Vicino.
“È importante rilevare – ha spiegato Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) – che oggi da Bari viene evidenziato con chiarezza che la medicina riproduttiva costituisce il modello sperimentale delle alterazioni precoci che gli inquinanti inducono nell’essere umano con meccanismi epigenetici.
Questo nel quadro delle evidenze scientifiche sempre più consistenti sull’impatto dei contaminanti ambientali nel condizionare la fertilità della coppia e nell’incidere pesantemente sulla salute dei nascituri fin dal concepimento.
La necessità di accendere i riflettori sulla prevenzione dell’infertilità legata alle esposizioni nell’ambiente di vita e di lavoro diventa urgente se consideriamo che l’Endocrine Society ha presentato già nel 2018 al Parlamento Europeo le conferme scientifiche sulla presenza di oltre 90 sostanze a potenziale azione d’interferenti endocrini”. (Italpress)