mercoledì, 15 Gennaio, 2025
Economia

Fisco. Entro il 6 dicembre i versamenti 2020. 150 giorni di proroga per quelli del 2021

Una valanga di debiti da pagare. Per l’effetto delle scadenze rinviate e per i debiti già scaduti, ora si avvicina la data limite di pagamento, pena il decadimento dei benefici delle rottamazioni. La “tolleranza” per le Cartelle esattoriali finirà il 6 dicembre, giorno in cui il cittadino debitore con lo Stato dovrà versare tutto ciò che non ha pagato nel 2020 – la rottamazione Ter e del saldo e stralcio – mentre per le cartelle notificate dal 1° settembre al 31 dicembre 2021, i cittadini potranno beneficiare di altri 150 giorni accordati dal decreto fisco-lavoro del 22 ottobre scorso.

Numeri da capogiro

Nella sostanza dopo questo ultimo decreto sono finiti i rinvii di pagamento. Con uno stop non solo per i cittadini che si sono trovati in difficoltà finanziarie per la pandemia, ma l’obiettivo dell’Agenzia delle entrate è arginare il fenomeno degli evasori seriali.

L’Ader punterà sempre di più sul recupero coattivo di somme elevatissime. In gioco ogni anno ci sono 80 miliardi di euro non pagati. Con un dato sorprendente: il 57% dei debitori deve cifre superiori ai 50mila euro. Sempre elencando i dati dell’Agenzia 7,2 milioni di contribuenti ricevono annualmente una cartella senza aver saldato il conto, – in tutto o in parte – anche di quelle ricevute in anni precedenti. Da segnalare un fenomeno rilevante e costante: su 8 milioni di cartelle recapitate addirittura il 90% è recidivo, con una pendenza non saldata.

Occhio alle date

L’Agenzia delle entrate ora mette ordine e ricorda le scadenze. La prima è quella del 31 ottobre – per i piani già concessi prima della pandemia – ossia per le rate scadute nei mesi della sospensione Covid. Mentre i tanto sospirati 150 giorni per saldare il conto delle cartelle valgono solo per le notifiche dal 1° settembre al 31 dicembre 2021. Mentre con il nuovo anno, a gennaio 2022 per tornare alla normalità, i tempi di pagamento saranno di 60 giorni. I chiarimenti arrivano dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione che rende note le modifiche introdotte dal decreto fisco-lavoro del 22 ottobre scorso.

Da tenere bene a mente, se si vuole evitare di incappare in ulteriori sanzioni e il blocco delle rateizzazioni, la prossima scadenza per mettersi in regola è il 30 novembre 2021. Giorno in cui vanno saldate anche le scadenze 2021, ossia tecnicamente per i cittadini che hanno usufruito della rottamazione ter e per il saldo e stralcio. I giorni di tolleranza saranno solo 5 che poi tra i fine settimana, si arriva alla fatidica data del 6 dicembre. Per venire incontro alle esigenze dei contribuenti si possono continuare a utilizzare i bollettini già in possesso, anche se il versamento sarà effettuato in date diverse da quelle indicate. Chi ha dubbi o ha smarrito lettere e comunicazioni può rivolgersi al servizio online dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Rischio decadenza benefici

Il decreto fisco-lavoro, per evitare un ingorgo di pagamenti ha protratto la dilatazione massime delle rate non pagate a 18, oltre decadono gli stessi piani di rateizzazione. L’Agenzia, tuttavia, chiarire con una nota. “I contribuenti che hanno interrotto i pagamenti delle rate durante l’intero periodo della sospensione, dovranno effettuare il versamento di un numero di rate tale da evitare la decadenza dal beneficio della dilazione, che avviene, appunto, con il mancato pagamento di 18 rate”.

Per evitare la decadenza delle rateizzazioni e far scattare provvedimenti più duri e sanzionatori, i 18 mancati pagamenti sono stati ridotti a 10 rate. Come anticipato, quindi nel decreto fisco-lavori per le cartelle notificate dal 1° settembre al 31 dicembre 2021, i cittadini potranno beneficiare di altri 150 giorni – dai 60 precedente accordati – senza che scattino ulteriori interessi di mora. Con gennaio 2022 invece di tornerà alla normalità, il tempo massimo che lo Stato concederà al rinvio dei pagamenti è quello di 60 giorni.

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