L’incertezza che genera il risparmio. Un percorso che rischia però di mettere in crisi i consumi, le piccole imprese e i lavoratori autonomi. È l’analisi della Confesercenti in merito all’aumento dei depositi delle famiglie segnalato dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Una corsa dovuta “principalmente all’incertezza, a sua volta generata da una diffusa caduta dei fatturati delle attività economiche e dei redditi di lavoratori dipendenti e autonomi”, evidenzia la Confederazione.
Investimenti congelati
L’incremento dei depositi delle imprese, nella maggior parte dei casi, è secondo la Confesercenti “riconducibile ad accantonamenti da destinare alle spese in sospeso e a investimenti ‘congelati’ dall’emergenza sanitaria ed economica”. Depositi che tuttavia non fanno circolare il denaro e i consumi.
Redditi in caduta
Sulle famiglie, invece, secondo la Confederazione, pesa la diffusa caduta dei redditi, che ancora continua: “fra i lavoratori autonomi, la quota di famiglie in condizioni reddituali peggiori rispetto a prima della pandemia è ancora superiore al 45%, mentre è del 30% nel caso dei lavoratori dipendenti privati.
Uno stato di incertezza che spinge al risparmio precauzionale, con il risultato – paradossale – che la liquidità a disposizione dei consumatori cresce più dei consumi: secondo le nostre stime, gli italiani stanno ‘rimandando’ infatti ancora 59 miliardi di euro di spesa”. Per sbloccare il tesoretto, propone infine la Confesercenti, “è fondamentale investire per ripristinare la fiducia nel futuro. Un nodo che va affrontato (anche) attraverso una riduzione delle tasse sul lavoro: il taglio del cuneo fiscale va bene, ma abbiamo bisogno di interventi mirati al sostegno degli autonomi e delle microimprese”.