Troppi fattori “frenanti”. È l’immagine presentata dall’Ufficio Studi di Confcommercio, che indica come l’economia e i consumi delle famiglie siano sulle “montagne russe”. A periodi di crescita degli ultimi mesi si alternano periodi di normalizzazione pur con qualche probabile rimbalzo.
Costi e inflazione Secondo il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, “la parte finale del 2021, seppure caratterizzata da una crescita diffusa sembra mostrare la compresenza di una molteplicità di fattori frenanti, anche in relazione allo scenario internazionale, sia per le strozzature presenti nei sistemi di approvvigionamento sia per la ripresa del processo inflazionistico, oggi non più semplicisticamente derubricato a meramente transitorio”.
Inoltre, per Confcommercio i ritardi delle campagne di vaccinazione in molte aree svantaggiate del mondo rappresentano un rischio concreto di non riuscire a debellare la pandemia in modo definitivo e in tempi
ragionevoli.
La corsa dei prezzi
“L’accelerazione nella crescita dei prezzi”, osserva Bella, “non risparmia l’Italia, passata in pochi mesi dalla deflazione a un’inflazione prossima o superiore al 3%. Stimiamo”, osserva il direttore del Centro studi della Confcommercio, “per il mese di ottobre un incremento dei prezzi al consumo dello 0,8% su base mensile e del 3,3% su base annua. Al di là dell’importante contributo fornito dalla componente energetica, regolamentata e non, si cominciano a notare alcuni movimenti anche nei prezzi di altri beni e servizi”.