Piccole imprese in difficoltà per i controlli giornalieri del Green Pass. Per la legge sulla privacy il certificato va controllato tutti i giorni, ed è un problema per la Confederazione degli artigiani perché alcune professioni non passano per la sede fisica delle ditte che li impiegano.
Controlli difficili “Molte delle nostre imprese associate hanno difficoltà reali ad applicare questo regolamento”, afferma il presidente della Cna, Daniele Vaccarino, “ad esempio chi non passa dalla sede centrale per recarsi sul posto di lavoro come gli installatori, gli addetti alle pulizie o ancora gli operai edili che si recano direttamente in cantiere, dove risulta quasi impossibile controllare il Green Pass”.
Rivedere la privacy “Ma uno degli aspetti più complessi riguarda la legge sulla privacy, secondo la quale non è possibile archiviare i dati”, ricorda Vaccarino, “come Cna proponiamo una moratoria su alcuni specifici regolamenti sulla privacy che permetta di conservare i dati, come la scadenza del Green Pass in modo da non doverlo controllare ogni giorno. Questo attualmente non è possibile, chiediamo quindi un intervento urgente di semplificazione della normativa e maggiore elasticità sulla privacy”.
I rischi di produzione Il provvedimento prevede, inoltre, la sospensione dal lavoro per il dipende sprovvisto della certificazione verde. Assenze che possono anche creare dei ritardi nella produzione, come sottolinea il presidente della Cna. “Alcune nostre imprese associate si stanno organizzando per avere più sistemi di rilevazione, per avere più fonti di controllo sui propri dipendenti. A ciò si aggiunge”, osserva Vaccarino, “anche il problema della carenza delle materie prime che rischia di frenare la ripresa economica. Un problema che sta diventando drammatico in alcuni settori come quello delle costruzioni che dovrebbero invece avere una spinta maggiore dovuta dall’introduzione dei vari bonus”.