venerdì, 22 Novembre, 2024
Politica

Strategia della tensione o tensione senza strategia?

Cominciano a volare parole grosse, troppo grosse dopo gli assalti degli squadristi di Forza Nuova alla Cgil. Qualcuno ha ritirato fuori un’espressione che pensavamo fosse definitivamente archiviata dopo i tanti lutti e danni provocati nel corso degli anni Sessanta e Settanta. La strategia della tensione.

Giorgia Meloni ha ragione nel chiedere che si faccia piena luce sulle inefficienze palesi che sono emerse nella gestione dell’ordine pubblico. Alcune spiegazioni date dalla Ministra Lamorgese convincono altre meno. Sostenere che Castellino non è stato arrestato, mentre arringava i suoi a piazza del Popolo, per evitare ulteriori scontri e tensioni non basta a capire perché a Castellino è stato consentito di arrivarci a piazza del Popolo. Le forze di polizia sapevano benissimo chi era e potevano e dovevano identificarlo e fermarlo per tempo, magari andando a casa sua per fare dei controlli prima che iniziasse lo spettacolo violento.

Da qui a ritenere che ci sia stata e che sia da parte del Governo Draghi l’intenzione di lasciare a briglia sciolta delinquenti politici violenti e sovversivi e magari infiltrare agenti provocatori al fine di screditare la Destra, beh questo è troppo.

Ed è anche un errore da parte della Destra aggrapparsi al fantasma della strategia della tensione, espressione usata quasi sempre dalla Sinistra per accusare i governi di cui il Pci dell’epoca non faceva parte.

La Destra fa bene a denunciare inefficienze e falle dei responsabili dell’ordine pubblico, ma deve darsi una strategia coerente di fronte a queste vicende senza cedere a nervosismi che la danneggiano e dimostrano incertezza di comportamenti.

E la strategia è una sola: chiamare le cose col loro nome, condannare senza se e senza ma tutti i violenti soprattutto quelli che si rifanno al fascismo o che si appellano a tradizioni reazionarie che trovano eco nei partiti di destra. Salvini dice che vuole la pacificazione nazionale. Immaginiamo che si riferisca non solo alla ovvia condanna delle violenze fisiche ma anche alla chiusura di qualsiasi macchina da guerra, anche informatica, che tenda a demonizzare l’avversario o a seminare paure e tensioni nella società.

L’Italia ha bisogno di tranquillità. Destra e Sinistra devono essere unite contro chi attenta alla democrazia e al vivere civile. La manifestazione di sabato 16 doveva essere rinviata a dopo il voto con un appello anche alla Destra a prendervi parte. Sarebbe stato un gesto di buon senso e maturità politica. Ma anche la Sinistra si fa prendere dalla tensione e dimentica la strategia.

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