venerdì, 22 Novembre, 2024
Società

Spreco di cibo. Italia virtuosa. Cina la peggiore

Si può parlare di “Caso Italia”, perché a dispetto dei Paesi “frugali” nord europei, i cittadini dello stivale sono tra i più virtuosi al mondo in tema di riduzione di sprechi alimentari. La graduatoria mondiale come dimostra il rapporto Waste Watcher presentato in occasione della “Seconda Giornata mondiale di consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari”, porta gli italiani sul podio della classifica dei cittadini più virtuosi. Con uno spreco di poco più di mezzo chilo (529 grammi) di cibo a testa nell’arco di una settimana.

La classifica dei peggiori

Se gli italiani sono frugali i cittadini americani non lo sono affatto. Arrivano a sprecare quasi un chilo e mezzo (1453 grammi) di cibo settimanale, seguiti dai cinesi con 1153 grammi. I cinesi al pari degli americani acquistano e buttano via troppo.
I canadesi gettano 1144 grammi la settimana, seguono i tedeschi con 1081 grammi, e quindi, sotto il kg, arrivano gli inglesi (949 grammi), spagnoli (836 grammi) e i russi, (672 grammi).

Il troppo che si dimentica

Secondo il rapporto organizzato dalla FAO (Agenzia delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) e dall’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), ogni anno circa il 14% della produzione globale di cibo va perduta prima di raggiungere i consumatori. Poi una volta nelle mura dimestiche ci sono altri sprechi che sono simili in tutto il mondo. Il 44% delle famiglie dimentica la data di scadenza dei prodotti, il 40% ne acquista quantità troppo grandi e il 33% cucina troppo cibo, dovendolo buttare via. Una delle cause di spreco è il dimenticare di avere molto più cibo di quello che realmente serva. Questi accade per il 68% dei cittadini statunitensi, il 65% dei canadesi, il 61% per gli inglesi e per il 50% in Italia, Russia, Spagna e Germania.

Cina peggio di tutti

Le famiglie e i cittadini cinesi, secondo la ricerca, risultano al primo posto in tutte e tre le categorie degli sprechi: il 61% di loro acquista troppo, il 64% cucina troppo abbondantemente e il 64% acquista inutilmente generi alimentari e dimentica di averli, finché non scadono.

Cosa buttiamo

Sono i prodotti freschi e deperibili a prendere per lo più la via del cassonetto. Italia, ogni settimana in media ogni persona butta 32,4 grammi di frutta e 22,8 grammi di verdura finisce tra i rifiuti organici. Il triste primato spetta però al pane fresco: ogni 7 giorni ne va sprecato 38 grammi negli Stati Uniti, quasi 34 grammi in UK e poco più di 22 grammi in Italia. Gli Usa, prevedibilmente buttano via anche molti latticini e derivati: oltre 39 grammi a settimana, insieme alle cipolle.

Salvare noi e il Pianeta

Tra i protagonisti della ricerca l’istituto Ipsos e l’Università di Bologna, già presenti nella campagna nazionale Spreco Zero. Obiettivo dell’iniziativa è anche la riuscita della campagna di sensibilizzazione affidata
alla: “Giornata mondiale di consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari”. “Anche il consumo e la cucina domestica aiutano a ridurre lo spreco”, osserva Andrea Segrè, direttore scientifico dell’osservatorio Waste Watcher, “Sono questioni che le governance del pianeta devono affrontare subito e in modo strutturale”.
Per combattere gli sprechi, i cittadini degli otto Paesi le cui abitudini alimentari sono state considerate per la ricerca, chiedono di potenziare l’educazione alimentare nelle scuole e fra le persone in generale.
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